A cura di Francesco Lenzi

PAOLINO PAPERINO BAND”Porcellum”(AssTo records)

Oggi vi parlerò di una gruppo storico della scena punk rock italiana:sicuramente la Paolino Paperino band è un nome noto agli ascoltatori più attenti e che già seguivano un certo tipo di musica negli anni ’90.

La band si è riformata proprio recentemente,dopo essersi sciolta quasi vent’anni fa e”Porcellum”è il loro nuovo disco(autoprodotto e pubblicato grazie al crowfounding),che arriva nei negozi insieme alla ristampa di”Pislas”,il primo storico disco della band(anche di questo disco torneremo a parlare molto presto).

C’è da dire subito una cosa:la vena ironica e sarcastica della band è rimasta immutata nel corso del tempo,nonostante la line-up sia un po’ cambiata(sono rimasti solo Yana alla voce e Termos alla batteria degli originali,mentre al basso e alla chitarra troviamo i nuovi Garu,Skeggia e Raffa);questo appare evidente non appena parte la prima traccia”Giornalista”,perfettamente in linea con gli standard della band(“se ami le prugne in culo/ascolta il giornalista”).

L’attualità viene messa a ferro fuoco su”Referendum”(“ci vogliono più impegno e meno ladri”),ma naturalmente il ghigno beffardo non viene mai meno(“Uniamo i nostri culi in un unico peto(…)non tutto può dipendere da un cazzo di comma o da un fottuto decreto”);e subito dopo arriva la sfuriata hardcore di”Ciccioli”,un inno allo sfrenato consumo di carne(“mi nutro di carogne d’insaccati/Specie se confezionati(…)carnivoro dalla culla al cimitero/mangio carne per la vita,mangio carne per davvero”).

Di”Troiaio”è stato tratto un videoclip(girato da Ralph Ceskowitz): è un brano critico verso il popolo italiano,con nel mezzo pure una gustosa autocitazione(“cittadino italiano/tu sei nato mezzo scemo/Come ai tempi cantavamo nel nostro primo demo/il tallone tuo d’achille/è che c’hai una stirpe idiota/garibaldi coi suoi mille/giù lungo fino al trota”);la band,nonostante ricorra sempre alla tipica ironia(che è uno degli ingredienti fondamentali della loro musica),affronta col sorriso sulle labbra anche argomenti seri,come su ”Sampietrini”,che parla di scontri con la polizia(“lancio sampietrini da un’impalcatura/per entrare nell’inquadratura/la polizia avanza con la camionetta/lo spettacolo è già in diretta”),ironizzando sul lato “esibizionista”e violento della protesta, sfociando talvolta in rime pungenti(“entro di straforo in un cellulare/Se son stanco o mi scappa da cagare”).

Dopo “Passami il sale”,che è un breve lampo hardcore(solo 8 secondi!),è la volta di una nuova provocazione,”Jesus Crust”(“ascolto dei gruppi crust punk svedesi/hai letto anche i testi ma non li hai compresi/il marciapiede è il mio divano/fai quasi parte dell’arredo urbano”),il cui protagonista è un buffo soggetto”punkabbestia”(anche se non si sa se lo è più per spaventare i suoi o per moda!);con”Introverso”si torna ad affrontare un argomento serio,mascherato da un’apparente attitudine sardonica:si parla”tra le righe”(ma nemmeno troppo) della salvaguardia del proprio io,costi quel che costi(“viviamo in un’epoca in cui domina la logica/e la certezza matematica/la gente resa stupida dalla comunità scientifica/e dai prodigi della tecnica/Se parli di arte magica,ricevi una scomunica/vieni rinchiuso in clinica(…)di fronte al medico/abiuro e tergiverso/non mi rinchiudere se sono un introverso”),e dell’unicità della persona,a tempo-naturalmente-di punk rock.

C’è anche spazio per un brano dall’andatura “velatamente”reggae(“Anima del cazzo”),anche se la critica feroce non viene mai meno(“sono uno scrittore/amo parlare di me stesso/divagando sublime sull’anima del cazzo”); “Peones” è puro hardcore punk,con perfino degli accenni country qua e là(e ritorna perfino una spruzzata di ritmo in levare appena accennato):il testo non ha peli sulla lingua e non è difficile capire a chi sia indirizzata(Da antologia il verso “acciuffa il segretario/arresta il consigliere”ma anche l’iniziale”sfrutti le risorse,intaschi il plus valore/sei solo un egoista/speriamo che ti colga la finanza di natale,fottuto capitalista”)….sicuramente il mio preferito del disco,per la sua onesta rabbia contro il sistema.

Chiude il disco”Enalotto”,un rock&roll divertito e divertente che punta il dito sui luoghi comuni del consumismo sfrenato e sulle sue conseguenze(“raccoglieremo tanta,tanta cacca col badile/la trasporteremo tutta,tutta,tutta nel tuo cortile(…)ma quando cazzo finirà l’austerità?”).
Un bentornato di cuore,dunque,alla Paolino Paperino band:c’è bisogno del loro punk rock oggi e della loro intelligenza(perchè,nonostante il gruppo venga spesso etichettato anche come”demenziale”,la loro ironia spesso feroce non è mai fine a sé stessa).

“Porcellum”è una gradita sopresa che conferma come lo spirito della band sia sempre fedele alle sue radici e alla sua attitudine senza compromessi;un must per tutti i fan della band e per chi segue la scena punk underground…presto tornerò ad occuparmi di loro,parlando del loro storico primo album”Pislas”,che è stato accuratamente rimasterizzato e ristampato proprio in questi giorni.

PS per gli sfegatati:”Porcellum”è disponibile anche nell’edizione in vinile,sia a normale colorazione nera,che rossa.

328819_279613948817456_1549442247_oPaolino-Paperino-Band-Pocellum-copertina

Webzine