Salve audiofolli, stiamo per scoprire un nuovo cantautore, è Pier Mazzoleni.
Non è proprio “nuovo”, in quanto stiamo parlando del quinto album, trattasi quindi di un lavoro piuttosto maturo su tutti i fronti.
Mescoliamo una vocalità vagamente  stile Gianni Morandi, fondiamo a uno stile popolare colto alla Fabrizio De Andrè, dopodiché condiamo con accattivanti sonorità soft jazz.
Un lavoro di un cantautore che ricerca la sua sincerità espressiva, lontano dagli opprimenti canoni commerciali.

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Attraversiamo le sonorità attraverso un ascolto puntuale di tutte le tracce.
Dolce Maddalena ci “inizia” all’album in punta di piedi con delle sonorità da canzone popolare colta, mentre già dalla seconda traccia, Dolce Maddalena , ci addentriamo in sonorità più raffinate, ricercate, dove le chitarre acustiche sono un tocco sopraffino che spinge su il livello in maniera considerevole.
Indovinato un duetto con Patrizia Gregis, “alla Mina”, in Volo , terza traccia dell’album.
Ritorniamo alla canzone popolare con Uomo di Legno dove però tutto viene condito e impreziosito con l’intervento di un sitar.
Altro duetto per Gente di Terra, il brano che dà il nome all’album, stiamo parlando di Consuelo Orsingher , sonorità tra il pop, il folk e a tratti il new age, il tutto per un brani di quasi cinque minuti e mezzo. Interessanti le tracce di percussioni e gli intrecci di archi.
Uno dei brani più folk è sicuramente Il Terrorista con tanto di fisarmonica e ritmi sincopati: la particolarità è che comunque non si tratta di un sound esclusivamente popolare, ma il tutto ha delle reminescenze raffinate proprie del mondo jazz, soprattutto per quanto riguarda alcuni accordi di pianoforte, seppur in maniera non evidentissima.
Una rosa che non c’era con un dialogo tra piano intimissimo, archi e chitarre distorte e…fischio, apre con un mood assai suggestivo, dove un terzinato minimale di chitarra si sposa perfettamente alla voce narrante-cantante.
Titolo quasi blasfemo per l’ottava traccia, Sono Dio , ritmica trascinata , pianoforte andante su un cantato dai toni solenni, così come in Esmeralda si dà risalto a un accompagnamento di pianoforte caldo e pieno che pian piano si fa essenziale.
Si vagheggia con suggestioni spagnole, tra il testo e la chitarra acustica, in Cambiamento , penultima traccia dell’album dove viene racchiuso il pensiero che accompagna tutti i testi dell’album.
Chiude l’album con Per chi , una sorta di poesia in musica e tra pianoforte, fisarmonica e sitar che ritorna, le note di questo disco viaggiano come un messaggio in una bottiglia…per chi sa intendere e cogliere pensieri, sonorità e parole.

BIOGRAFIA

Pier Mazzoleni è un cantautore che miscela la sua storia alle composizioni, raccontate con pochi ed essenziali elementi, con l’emozione costante del rapporto col pubblico. Racconta testi che profumano di mare, di orizzonti e ironie metropolitane, di club fumosi, di amori, di sè e di ciò che ne rappresenta il contrario.

Le sue canzoni sono intrise e grondanti di jazz e di swing, di ritmi latini, di America, di ricordi e di passioni, di storie comuni. Ma anche e soprattutto di racconti popolari e di attenzione per i più deboli.

Muove i primi passi nella musica a 9 anni, come fisarmonicista popolare, e ben presto grazie alla tecnica acquisita, passa alla musica classica con il suo strumento. Ottiene buoni piazzamenti in alcuni concorsi regionali. I Fratelli Toti e Mino Spallino del gruppo Le piccole ore, lo scoprono e lo fanno partecipare al dopo Festival di Sanremo ripreso in tv da La Bussola di Viareggio, nel Febbraio del 1983 (a quindici anni); lì Pier si esibisce con il gruppo dei Made in Italy con i quali presenta la compilation Discotangotanz, prodotta dall’etichetta Alpharecord di Milano. Segue una tourneè di concerti e dirette radio-televisive in Italia con la partecipazione al programma Domenica in presentato da Pippo Baudo. Il periodo successivo, serve per sperimentare alternative alla musica; risulterà logoro ma al tempo stesso fervido di creatività. Ogni elemento viene trattato con cura; dietro allo chansonnier, c’è tanto lavoro, a corollario di un aspetto genuino. A Pier appartiene una voce forte nel timbro a tratti dolce e teatrale che sa esprimere il significato delle parole; come a sottolinearlo, quasi aspetto dominante delle sue canzoni: “La musica che scrivo è accompagnamento ai miei testi, che però vivono di armonia e con essa si intrecciano”. I testi scorrono lungo un asse immaginario, in una dimensione intuitiva e spesso da Crooner. E non è raro scorgere nei suoi scritti parole, modi di dire o inflessioni francesi, reali o inventate. Pier esce allo scoperto con tutte le carte che può giocare; quella del musicista, del cantante e autore, quella del teatrante.

Gli è naturale la formula del “Solo voce-pianoforte”. In concerto Pier libera se stesso, il che contribuisce a creare un ponte continuo con il pubblico.

Costituisce il “PM Acoustic Quartet” gruppo attraverso il quale, oltre al suonare i brani più importanti della musica italiana (soprattutto le canzoni della scuola genovese, e su tutte quelle di Luigi Tenco con cui ha un legame forte e indissolubile), sperimenta generi alternativi e collabora con musicisti del panorama pop jazz italiano. E’ direttore del Centro Emotivo Musicale, la scuola di musica da lui fondata a Bergamo nel 2003, presso cui insegna pianoforte e fisarmonica.

È ospite di Red Ronnie per l’intervista e concerto sul palco dei Miti della musica di Bologna.

E’ finalista al Premio Donida 2010.

Nel gennaio e febbraio 2013, in trio (con il percussionista senegalese Dudù Kouate e l’hammondista-fisarmonicista Alberto Sonzogni), porta in giro il tour teatrale “È un uomo” in cui, con la formula a lui più congeniale del teatro canzone, presenta i brani dei suoi dischi, nella duplice veste di cantautore/pianista e attore recitante. La regia dello spettacolo è della regista Rai Silvia Barbieri. Escono diverse recensioni, su tutte quelle su Il Giorno e sul Corriere della sera.

A ottobre 2013 tiene alcuni concerti in duo acustico, piano e chitarra, a Parigi e a Saint Baux in Normandia prodotti da La fabrica quoi.

Il 20 dicembre 2014 è sul palco del Pala Facchetti di Treviglio con Paolo Vallesi, Andy dei Bluvertigo e Luca Napolitano per un omaggio a Jenni Cerea.

Il 21 marzo 2015 è ospite al “Primo Memorial Luigi Tenco” presso il Teatro della Ruggine di Acquiterme, dove presenta una sua rivisitazione jazz di Vedrai vedrai e alcune sue composizioni dal disco La tua strada.

Ha formato una orchestra a suo nome di 9 elementi, a metà tra il jazz e la classica.

Il 28 maggio 2014 ha visto la pubblicazione, con la casa editrice David and Matthaus, Dicembre mai cercato, il suo primo romanzo, presente nei cataloghi Feltrinelli e Mondadori. Tra ottobre e dicembre 2014 ha tenuto 15 presentazioni, quasi tutte con concerto a seguire. Pier è autore di diversi racconti brevi e di circa 200 poesie, scritte in un intervallo di tempo che va dal 1998 a oggi e non ancora pubblicate. Portano la sua firma i progetti musicali, primo tra i quali “L’Isola canzoni d’autore” del 2006, disco pop jazz, condiviso con un piccolo gruppo di musicisti di chiara fama. Registrato tra Maggio e Giugno 2009 “La tua vera identità”, il suo secondo lavoro, un cd con 12 brani, di cui Pier è compositore e produttore artistico. Il terzo disco dal titolo “La tua strada”, uscito a Gennaio 2012, è stato registrato tra Giugno e Settembre 2011 e contiene 13 canzoni inedite. Il nuovo lavoro, il cui il singolo omonimo è uscito in diverse radio italiane, è scritto, composto e pre-prodotto dallo stesso autore, per l’etichetta Oddtimesrecords e distribuito da Egea Italia. Il 29 marzo 2016 è uscito il suo secondo romanzo, Il destino di Ippolita, edito dalla casa editrice Silele. Il suo quarto album di inediti, Gente di terra, è lo specchio del nostro tempo, è il riflesso di popoli che si spostano sulla superficie del globo; sono le voci degli uomini in cammino, uomini che cercano il loro posto. A fronte di altri uomini che hanno paura del cambiamento. E questo nuovo lavoro è anche la parola spirituale di qualcuno che si è sacrificato per l’umanità.

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