PASSED “Illuminant/Glory” (Boring Machines/Non Piangere dischi)
Ci sono dei dischi che suggeriscono un viaggio interiore dentro sé stessi,e sono catartici non solo per chi li ha composti,ma anche per chi ha la fortuna di ascoltarli.
“Illuminant/Glory” è uno di questi dischi,ed è un lavoro davvero particolare,che sfugge le definizioni perchè ingloba diverse sonorità in maniera del tutto originale…Potremmo definirlo un album dark ambient,ma sarebbe comunque riduttivo,perchè la stratificazione sonora che sta dietro ai due drone contenuti nel disco,contiene davvero moltissime influenze,anche più di quelle che si potrebbero notare al primo ascolto.
Dietro al misterioso monicker PASSED si cela un musicista delle mie parti abbastanza noto in ambito “underground”,che in questa nuova avventura suona (e,naturalmente,compone) tutto da sè (non voglio rovinarvi la sorpresa,perchè essendo un lavoro affascinante e spiraliforme,preferisco siate voi a scoprire e a carpire ulteriori informazioni…vi dico solo che il musicista in questione ha fatto parte di una delle formazioni migliori stoner/post metal di Arezzo in passato-anzi,forse l’unica nella nostra città!…a buon intenditor….)….
Di motivi di interesse per questo disco,ce ne sono tanti:innanzitutto perchè è un lavoro che è stato molto atteso (e non solo dal sottoscritto),ma anche perchè il concept in sè racconta una storia importante attraverso i suoi molteplici suoni…..Le uniche due tracce del disco parlano difatti di rinascita interiore,e non è un caso che il lavoro sia uscito proprio il giorno di Pasqua (edizione limitatissima di 99 copie,in vinile per la Boring Machines-inciso su di un lato e con un disegno nell’altro!- e in cassetta per la Non piangere dischi).
La prima traccia è “Illuminant (Slowly we dissolve)”,un mantra ipnotico dominato dalle percussioni tribali e solcato da un synth oscuro che lo attraversa;quando entrano le voci,si viene ammantati da un’inquietudine che rispecchia il viaggio interiore del protagonista,il quale subisce una sorte di “morte simbolica” attraverso il quale poi risorgerà.
Immaginate di essere in una foresta (magari norvegese!) in piena notte,e di rimanere ipnotizzati da un sound che ha il sapore del rituale mistico,quasi voodoo:naturalmente è solo una vaga idea di quello che potrete scoprire in questo vorticoso trip sonoro,perchè in questi 12 minuti e 36 succede veramente di tutto,tra improvvisi squarci vocali accellerati e rallentati,cori stranianti,timpani incisivi,echi psichedelici,lievi strappi noise sul finale….Il lato scuro dell’ambient,dicevo in apertura,o se preferite della sperimentazione.
La seconda traccia,”Glory (I’ll show you light now)” è un brano più rarefatto ed etereo:qui il sound si fa più rilassante,anche se non meno misterioso.
E’il simbolo perfetto della rinascita,un drone ambient che è esattamente quello che suggerisce il titolo,un improvviso bagliore di luce in fondo al tunnel:i synth dominano il brano,in maniera altamente suggestiva,disegnando infiniti ricami sonori. A tratti è un brano quasi paradisiaco,ma con un pizzico di inquietudine remota che riaffiora qua e là,come a fissare in uno specchio la “morte” della precedente traccia ( o era una vita precedente?),ormai distante…Le poche parole,urlate ma sullo sfondo-come a restare in disparte-sintetizzano il messaggio suggerito dalla musica:”“We stand upright/Our head above the heavens/Our feet below the hells”….. Ed il cerchio si chiude.
Un disco,dunque,molto affascinante e ricco di sorprese,che necessita di più ascolti per essere compreso a fondo:sicuramente un disco non immediato,estremo,senza compromessi,ma è proprio questo il suo punto di forza….perchè non appena si entra nel vortice di emozioni suggerite da esso,non si può fare a meno di amarlo incondizionatamente.
Lasciatevi contaminare da questo viaggio spirituale (perchè alla fine,in un certo senso,di questo si tratta…anche se visto da un’ottica assolutamente personale).:ne vale assolutamente la pena;potreste rinascere anche voi,e scoprire qualcosa in più del vostro vero “Io” interiore…..
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