Gli Ongaku Motel sono trio nato nel 2013 che combinano folk e pop intrecciando interessanti ritmiche di chitarre acustiche e arpeggi facendoci respirare l’aria fresca di una tranquilla giornata di sole. Ongaku in giapponese significa “gioia di suoni” ed è proprio questo che si riesce ad apprezzare maggiormente in questo primo ep della band milanese. Se volete farvi una passeggiata in campagna questa è una colonna sonora perfetta, anche se dai testi non si può parlare di completa serenità. L’iniziale Le cose che mi hai detto, per esempio, parla della difficile comprensione di quale sia la propria strada e di tutte le difficoltà che ne derivano, in Le mia paure si ha la consapevolezza che se anche si sbaglia l’importante è essere cosciente che queste scelte siano derivate da noi stessi e, per questo, sentirsi potenti (“è stato come sentirsi Dio”). Ogni strada è un ricordo è la title-track che trova conforto nelle vie di una città dove probabilmente si è trascorso del tempo con una persona che adesso non fa più parte della vita del protagonista, bella e frizzante la ritmica in Settembre intermezzata da una chitarra acustica degna di nota. La conclusiva Elia e Michelle ha ancora in primo piano la chitarra acustica e racconta di una storia d’amore fra due persone che avevano paura d’amare ma appena incontratisi la paura svanì dai loro visi (“E ad un lui non trema più, le lo guarda e lui non trema più. E da un tratto lei non trema più, lui la guarda e lei non trema più”.

 

 

 

 

 

 

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