NINOS DU BRASIL “novos mistèrios” (Hospital recordings)

I Ninos du Brasil sono un curioso duo (Nico Vascellari e Niccolò Fortuni) dedito ad un’ambiziosa miscela sonora,che coniuga world music,elettronica e sperimentazione,il tutto su un’ottica-fedele al nome-”brasileira”:oggi vi parlerò del loro nuovo album.

Dopo una breve introduzione percussiva (“Olhar das folhas”),arriva subito un segmento sonoro sinuoso che dà un’idea delle coordinate sonore del duo-”sombra de lua”-che mescola percussioni ed elettronica intelligente,dall’appeal “ballabile”,ma con gusto.

“Legioes de cupins” mostra un lato che non ha paura di sperimentare,anche se la proposta rimane sempre accattivante a livello ritmico;”Sepultura” è un brano chiaramente ispirato all’omonima band brasiliana,che per prima anni fa tentò un connubio ardito tra musica etnica e metal (ricordate “roots”?Un capolavoro nel suo genere)….ovviamente qui non sentirete schitarrate e voci growl,ma l’andatura onirica ed ipnotica del brano (sempre affidata al ritmo),mi fa pensare che il titolo non sia solo una coincidenza fortuita.

“Miragem” presenta delle caratteristiche leggermente più meditative,anche se il lato “caliente”e ritmico non viene mai meno (è una delle caratteristiche salienti del disco);”Essenghelo tropical” sembra una versione personale dell’I.D.M.,nel consueto mix tra percussioni pulsanti e beats electro,che si mescolano e si combinano in maniera perfettamente combaciante,indistinguibili nel tappeto sonoro.

La lunga title-track dalla cadenza “tropicale” chiude l’album,con fare rilassato e al tempo stesso lievemente oscuro:ma dopo un po’,ecco ad apparire a metà pezzo,la vena elettronica ed avanguardistica del duo che sovrasta la traccia,il gran finale prima che tutto si spenga (non mancano dei momenti carichi di tensione emotiva quasi noise).

Un disco particolare ed interessante,in cui la voglia di superare le barriere di genere è evidente;la sperimentazione è la chiave di lettura,ma l’album non risulta ostico o troppo difficile,ed è quindi in grado di mettere d’accordo sia i fan dell’elettronica più radicale che gli amanti di certe sonorità “solari”,oltre che-ovviamente- i fan delle percussioni in salsa etnica.

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