a cura di Francesco Lenzi

MAKA ISNA “The next step/Maka Isna 3” (autoproduzione)

Dietro al nome Maka Isna si cela il musicista Alessandro Bucci,già vocalist della black metal band Hell Baron’s Wrath:questo progetto nasce nel 2005 e dopo un periodo di pausa,torna oggi con un terzo capitolo molto interessante.

In questo nuovo lavoro,Alessandro dà ulteriormente sfogo alla sua creatività con una musica strumentale e fascinosa,sospesa tra ambient,progressive e scampoli di electro-dark.

Come in una colonna sonora,c’è un’alternanza dinamica tra momenti rarefatti e brani più potenti:il tutto,però,sempre all’insegna dell’originalità,con la forte personalità del nostro che viene sempre fuori….addentriamoci dunque nel vivo dell’album!

“Open wounds”apre il disco con un’atmosfera dark ,ma allo stesso tempo contemplativa e “piena”,dai risvolti ambient ed “orchestrali” :un bell’inizio davvero,in cui le tastiere e i synth rivestono il ruolo principale;è un brano che indaga su ferite interiori che rimangono indelebili,nonostante apparentemente rimarginate dal tempo.

“Suspicious” continua sulla strada dell’inquietudine,difatti il brano gioca su dinamiche scure,con una soffice elettronica in sottofondo ed un’atmosfera “dilatata”,cadenzata,notturna;”Learn from errors”è un altro brano introspettivo,in cui i battiti electro si fanno più presenti (e c’è perfino un campionamento dalla “Turandot” di Puccini,che aumenta il pathos):come suggerisce il titolo,è una traccia che è un viaggio simbolico attraverso gli errori di un individuo,che possono costituire una porta per una maturazione interiore non indifferente…..un brano comunque molto originale,in quanto un melting pot inedito di varie influenze musicali (trip hop,industrial,ambient,riminiscenze progressive,musica classica…).

“Dramatic paints” è pura ambient moderna,oserei dire “futuristica”:sarebbe perfetta per una colonna sonora,ed i chiaroscuri suggeriti dal titolo si riflettono in maniera evidente in musica (è una traccia che evoca rimpianto),anche se allo stesso tempo il mood è più “diretto”;

“1-05-1994” evoca attraverso l’uso di samples espliciti,il drammatico incidente in cui il campione Ayrton Senna ha perso la vita:un omaggio electro-dark particolarmente sentito,in quanto Alessandro è un esperto di formula uno e scrive tutt’ora,appunto,per diverse testate giornalistiche dedicate a questo sport automobilistico.

C’è anche spazio per un brano in cui la sperimentazione è più evidente,”Miusion distought”,in cui gli avvolgenti loop pianistici in reverse si stendono su una base industrialeggiante:l’atmosfera è riflessiva,e mixa insieme sonorità cupe e meditative in un connubio affascinante.

“That’s all or….are you a phoenix?” evidenzia ancora di più i lati visionari e “notturni” targati Maka Isna:le tastiere alternano momenti lucenti a improvvise ed imprevedibili pause dal tocco “sperimentale”;e verso metà brano,si cambia completamente direzione,in quanto l’elettronica prende il sopravvento e dona un tocco di modernità “I.D.M.” al pezzo,ma per pochi attimi.

Il disco si chiude con “You”,un brano ombroso dalle scurissime trame orchestrali che ricalcano gli archi.

Davvero un ottimo lavoro che dimostra l’eccezionale creatività e poliedricità di Alessandro Bucci;musica altamente evocativa e riflessiva,da ascoltare in tutta calma e da gustare appieno per apprenderne la sofisticata raffinatezza:sì,perchè questa musica riesce a trasferire nelle note tutta una serie di immagini,proprio come in un film…e non è detto che qualche regista non chieda allo stesso Bucci di “sonorizzare” un progetto cinematografico horror/fantasy (sempre che non sia già accaduto).

Complimenti davvero!

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