A cura di Francesco Lenzi

THE CRYSTAL SESSION “The crystal session”(Seahorse recordings)

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La musica proposta da questo misterioso duo(formato da Marinella Dipalma-voce,synth e Francesco De Palma-chitarra,basso),semplificando,si potrebbe definire così:magica.

Ed è proprio la verità:nelle 9 tracce dell’ album,questi ragazzi creano delle atmosfere sognanti,caleidoscopiche,stratificate,eteree e sempre originali.

La band crea delle storie in cui ritroviamo l’eterna dualità bene/male,ma anche riflessi onirici e perfino spunti letterari:il tutto in un connubio sonoro estremamente curato,rarefatto e solo apparentemente “semplice”(anche il nome stesso della band è altamente evocativo,e non è un caso).

Apre “Hyperion”e già gli ingredienti del duo sono in evidenza:la bella e vellutata voce di Marinella ,la chitarra ipnotica di Francesco e la ritmica incalzante e volutamente ripetitiva(su cui si stendono dei morbidi synth ) per un brano visionario,rilassato e penetrante,una visione moderna della psichedelia,tra shoegaze e momenti di dolcezza sognante.

“Countin’up to love”è una ballata scura ed ombrosa,una canzone notturna,con un’atmosfera da colonna sonora da film noir vintage,con qualche screziatura chitarristica noise qua e là(mai invadente,solo appena accennata)in amabile contrasto con la melodia della voce;la seconda parte torna su atmosfere ancora più sognanti ed eteree,col particolare stile del duo in evidenza.

“Narcolepshymn” è un brano più”orchestrale”e limpido nella sua struttura,anche se il feeling”onirico”,caro al gruppo,non viene mai abbandonato:al centro sempre la voce femminile e le chitarre,che si addentrano dapprima in dei chiaroscuri fascinosi,poi la psichedelia si fa più introspettiva e cangiante,con un bel riff robusto in evidenza,mentre il cantato di Marinella rimane morbido e delicatamente melodico,”da sogno”.

Un titolo come “Cursedance”potrebbe far pensare ad un brano più darkeggiante,ma in realtà non lo è:a parte qualche oscuro reverse nell’introduzione,è un pezzo molto rilassato e dalle delicate tinte pastello(ed è tutto perfetto:la voce,la chitarra acustica,l’organo in stile sixties in sottofondo),e anche quando avvengono numerosi cambi di tempo,non perde un millimetro della sua scorrevolezza e della sua atmosfera distesa;forse qualche sottile inquietudine(ma non troppo)appare nella seconda parte,rivestita da chitarre dapprima acide,poi ancora meditabonde.

“Tearbud”è un pezzo più introspettivo e cangiante;ritorna un po’ il mood da “colonna sonora”(che appare anche in altri momenti del disco),anche se il tutto è più stratificato ed ipnotico:difatti la voce è avvolta da spirali magnetiche in un’altalena psichedelica.

C’è spazio anche per un brano ispirato velatamente a Edgar Allan Poe,”Raven”,una ballata dai toni scuri e notturni,che ha l’andatura di una vecchia folk ballad crepuscolare(ma l’attitudine è,naturalmente,completamente differente);anche”Watering”è una ballata,ma più delicata e meditativa,anche più solare se vogliamo,dalle sonorità che suggeriscono relax e riflessione mesmerica.

“La belle indifference”è una sorta di folk rock psichedelico dei giorni nostri,in cui melodia e chitarre visionarie viaggiano di pari passo(ma fa capolino anche un misterioso synth nel finale);”Opalescent”chiude il disco,inizialmente con un’andatura”a marcia”per poi trasformarsi in una ballata cristallina ed ipnotica dai risvolti meditabondi,un ultimo gioiello che accresce il già grande valore di un disco superlativo.

The Crystal session:un duo davvero da tenere d’occhio ed un album dalla qualità impressionante;Marinella e Francesco danno una loro propria visione personale della psichedelia,che nel loro caso è sempre rivista di elementi sognanti e riflessivi,che sanno cullare l’ascoltatore e deliziarlo con paesaggi incantati altamente evocativi.

Da avere e da amare assolutamente,incondizionatamente.

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