LA TARMA “antitarma” (Qui base luna)
Dietro il monicker “la tarma” si cela un’interessante cantautrice emiliana,Marta Ascari;fin da piccola la nostra artista non ha fatto distinzioni come ascoltatrice riguardo i generi musicali.
Questa caratteristica si ritrova oggi nel suo lavoro:difatti su “antitarma” troverete varie soluzioni stilistiche diverse,tutte interessanti ed ugualmente eleganti.
Marta (alla voce e al piano) si fa accompagnare in questo disco da due veterani della musica italiana,Saverio Lanza (chitarra,basso) e Patrizio Morganti (batteria),entrambi provenienti dalla band di Antonacci e rinomati sessionman (il primo era anche il leader dei Rockgalileo,mentre il secondo è anche batterista della storica combat rock band aretina Casa del vento);partecipa inoltre Emma Lanza al violino.
“Il sosia” apre il viaggio interiore di Marta,tra canzone d’autore e qualche rimando “progressivo” (o meglio,”classicheggiante”):bellissima la voce che si sposa bene alle note malinconiche del pianoforte e all’enigmatico testo (“tutto genera fantasmi/se non ci fossi tu/qui per aiutarmi”).
“Icastica” presenta una trama sonora moderna ed elettronica:le liriche sono sempre molto evocative (“come un vino troppo forte/quel pensiero la travolse/è una morsa la bellezza /che ti stringe dentro il tuo sorriso”) e ricordano come attitudine il pop intelligente stile Battiato dei primi anni ’80;ovviamente è solo un rimando che uso per comodità,perchè Marta vola alto in maniera unica con le proprie “ali “musicali.
Il gusto per atmosfere particolari e per testi non scontati si ritrova anche su “Zenone”,un brano che ha il sapore del singolo:Lanza disegna un tappeto chitarristico che sa di rock alternativo e che si sposa bene a melodie pop raffinate;la struttura musicale in costante evoluzione eppure sempre coerente con sé stessa,si accorpa ancora una volta perfettamente al testo,tra mistero e flash onirico-filosofici (“io cambio forma,cambio sesso,sono incline ai mutamenti/cedo alle lusinghe della carne/non a quelle dei potenti”).
“Fiori neri” è un brano più darkeggiante e notturno (“ho tanti fiori neri nel cervello/non mi lasciano stare”),sempre molto moderno come andatura e solcato da una chitarra caleidoscopica;anche l’amore viene trattato in maniera inedita ed ecco arrivare “Cuore d’argento” (“mi rivolgo a te che sei il baluardo della mia resistenza”),una canzone adornata da una melodia avvolgente che si piazza in testa per non uscirne più.
L’amore ritorna su “Instanbul”,mescolato a ricordi di un viaggio (o almeno questo è quello che suggerisce il testo):è una ballata più malinconica dal mood “orchestrale”,tuttavia solcata da alcuni passaggi sonori inconsueti,a tratti orientaleggianti.
Passaggi raffinati su “Lo strappo nel cielo di carta”:la sfera personale viene esplorata con originalità e con una certa poesia (“un soffio d’oro,sangue e verde acqua sei,son più felice degli dei/non me ne frega”) che si mescola anche ad una sottile ironia mai sopra le righe (ed è proprio il testo a spiegarlo esplicitamente:”ed hai una certa ironia nel dire quello che non vuoi”).
“Il sole” è una ballata carica di speranza (“Avrò fortuna?Potrò essere felice?L’ho chiesto ieri proprio all’araba fenice”):misteri ed enigmi si fondono per donare poesia ariosa all’ascoltatore;è anche un modo per non abbattersi (“in un preciso punto della tua coscienza/esiste un baricentro/che ti fa restare saldo/eppure in grado di affidarti”).
“Mongolfiera” è una sorta di ancora di salvataggio da certi pericoli del mondo esterno (“come potete voi volere bene?(…)ammaestrate il vostro disamore per le cose che cresce a dismisura”),invidia compresa-il tutto sulle note di una ballata malinconica;”La bellezza delle cose” è la pennellata finale di un quadro meravigliosamente unico,con la consueta poesia che è ormai il tratto distintivo dell’artista ( e tornano anche quelle sonorità in bilico tra classico e moderno,che sono una delle caratteristiche del disco).
Direi che si tratta di un esordio eccellente,molto originale e ricco di notevoli spunti:merito della sua autrice,una delle musiciste più eclettiche ed intelligenti che mi sia capitato di sentire recentemente,dotata di una voce unica e particolarissima,oltre che di una particolare sensibilità musicale/artistica.