NAGA”Voglie diverse”(autoproduzione)
I NaGa sono una nuova formazione italiana dedita ad un rock potente e melodico,o meglio”Pop noise”come loro stessi amano definire la loro musica.
Il nome della band deriva dall’omonima razza mitologica di uomini-serpente presente nella religione induista e non è stato scelto a caso:difatti queste creature leggendarie erano in grado di portare pioggia e fertilità,ma pure disastri ambientali se non rispettati(e se l’uomo andava contro la legge della natura)…..e questo spiega molte cose della musica della band,ad esempio l’alternarsi tra melodia,aggressività e momenti insoliti;se a questo uniamo la passione del gruppo-e soprattutto della cantante Lela,che in Cina ha pure vissuto a lungo,imparando addirittura la lingua,che parla perfettamente tutt’oggi-per la cultura orientale in tutte le sue sfaccettature,il quadro non può essere che completo(ricordiamo che oltre a Lela alla voce,la line-up è composta anche da Claudio Flaminio alla chitarra-che è anche la mente della band,dato che compone tutto il materiale-Joe Cresseri al basso e Marco Parano alla batteria).
L’inizio del disco,”1,2,me”esemplifica quanto detto inizialmente del gruppo:la melodia è accattivante,ma mai banale,e va di pari passo con un rock robusto e moderno;un brano che affronta il tema della”maschera”che molta gente indossa per fingersi chi non è(“quante facce hai?Mostrami chi sei”canta Lela con la sua bellissima voce)….davvero un’introduzione poderosa e in grande spolvero,che anticipa quello che verrà poi.
“Eri tu”,la seconda traccia,è una canzone sul rimpianto,di come ci si renda conto di quanto le persone siano importanti,solo quando le abbiamo perdute(“ma dov’eri,negli angoli dei miei pensieri?/ma dov’eri?perchè non ti sentivo,eppure eri tu(…)un pugnale che era spada tu”)…musicalmente la band è molto personale,e non ricalca altri gruppi,anche se le influenze primarie vengono sicuramente dall’alternative rock inglese e americano,con un tocco di psichedelia moderna a fare da contorno;la voce sensuale,ma anche potente di Lela,fa il resto!
Distorsioni roventi aprono”Voglie diverse”,una canzone sulla velocità eccessiva e sull’apatia dei nostri giorni,che ci porta appunto ad avere tremila interessi,senza svilupparne effettivamente uno(“ho molti libri sul letto/che leggo fino a metà/e dubbi che mi sorridono/quanti ne salverei/ma io non voglio sentire più/un milione di voglie diverse al giorno”);il cantato è lievemente jazzato e”pop”,e questo è in piacevole contrasto con la sonorità decisamente heavy della musica(per la precisazione sembra di assistere ad una moderna rivisitazione di influenze stoner/hard rock,in cui sbucano pure dei reverse chitarristici avvolgenti).
Di varie anime e argomentazioni vive il disco che,quindi,non annoia mai:e difatti”Se cadono i tuoi pezzi”è una rock ballad tagliente che indaga sulle difficoltà di coppia(“è il tuo modo di vincere/tu mi cogli in fallo/prima che risponda/non riesci a stare senza/le tue guerre perse in partenza”);il brano ricorda un po’ lo stile degli Skunk anansie,ma è solo un piccolo rimando,perchè la band vive di luce propria(per inciso,questa la vedo come un singolo dal potenziale enorme).
Un altro spaccato sulle avversità dei giorni nostri è”Non sogno più”,che mescola sonorità alternative e atmosfere oniriche(il finale è decisamente psichedelico),oltre a momenti ritmati e corposi;come spiega fedelmente il titolo,questi tempi duri ci impediscono di sognare,e a volte ci fanno rinunciare all’immaginazione,che è la chiave per uscire vivi dall’alienazione quotidiana(“al mattino mi risveglio,stanca e vuota come un’ombra/senza poter dire”Sai,ho sognato che incontravo un leone,un mostro,un Dio e facevo orge,guerre,viaggi e giocavo con il cuore”/c’è solo buio nella notte”).
Bellissimo ed originale il mood di “Dammi”,oscuro e notturno,in cui la sezione ritmica pompa un ritmo dark funk(e c’è anche un po’ di elettronica”ballabile”sullo sfondo,mai invadente)e la chitarra disegna uno scenario inquietante coi suoi arpeggi introspettivi;la voce ricalca le ossessioni della musica,e racconta di come in un qualsiasi tipo di rapporto,il troppo chiedere senza dare lo incrini irrimediabilmente(“dammi da dormire,dammi noia,dammi niente,dammi da desiderare(…)non darmi niente(…)dammi un motivo per restare sveglia e non dover dormire”)…
“Affondando e sorridendo”riaffonda il coltello sulla piaga del sociale;è la descrizione di un popolo sottomesso da un dittatore pazzo(e non è difficile immaginare la situazione,in cui tutti possono ritrovare momenti della nostra attualità)a ritmo di un hard cadenzato e distorto,con sporche schegge industriali qua e là,e con Lela che domina la scena con la sua maestrìa vocale,passionale e aggressiva.
Chiude il disco”Ottenebra”,aperta da rombi elettronico-siderali;un brano che ha varie anime,dalle strofe pacate e notturne,in cui la voce di Leila è dolce ed introspettiva,al ritornello che coniuga un cantato soulful a dinamicità decisamente rock(la melodia è allo stesso tempo struggente ed inquietante):fedele al mood della musica,è un pezzo sul lato oscuro presente in ognuno di noi(“la nebbia che si addensa/ti tormenta e stringe le dita sui tuoi occhi/non riesco più a sentirti”)…..
I NaGa sono davvero un’ottima band,con una propria personalità dirompente;sono certo che ne sentiremo presto parlare a grandi livelli…perchè questo è un disco ottimo,fatto di eccellenti canzoni e arrangiamenti interessanti,mai scontati…la voce di Lela è bellissima,ma questo l’avrete già capito,ma i musicisti non sono da meno,sanno davvero suonare e dimostrano di sapere il fatto loro in maniera decisa.
Un esordio col botto,non c’è che dire…..fatevi incantare dalla magia targata”NaGa”