1: DESIGN, per chi non vi conosce: quanti siete, chi siete, cosa fate.
Siamo tre uomini e una donna, provenienti tutti da una cittadina chiamata Castelfidardo in provincia di Ancona, conosciuta nel mondo per la produzione della fisarmonica, il che spiega probabilmente la presenza della musica nel nostro dna, nonostante sia uno strumento assolutamente distante dalla nostra proposta musicale. Oltre a suonare nella nostra band abbiamo tutti un lavoro che ha a che fare in qualche modo col Design, chi nell’ambito della moda e chi nell’arredamento, per cui si spiega la scelta del nostro nome.
2 : Come vi siete formati: studio musicale, percorsi personali, progetti artistici precedenti.
Ci siamo avvicinati alla musica in tenera età visto che tre di noi hanno frequentato la speciale sezione musicale alle scuole medie di Castelfidardo. Sara ha iniziato studiando violino prima di approdare al basso, Nicola ed io abbiamo studiato chitarra, solo che mentre lui ha continuato io sono passato al microfono. Per quanto riguarda formazioni e band, siamo partiti tutti dal metal prima di approdare ai Design. L’unico però che ha avuto un percorso rilevante è il nostro Roberto, che prima di suonare con noi ha pubblicato un paio di album con una band chiamata Edenshade, tra le prime e non solo in Italia ad aver aggiunto l’elettronica al death metal.
3: Com’è nato DSRMX ?
E’ nato dalla curiosità di vedere il materiale incluso nel nostro ultimo lavoro in studio “Daytime sleepwalkers” nelle mani di artisti che stimiamo moltissimo. Così abbiamo mandato il disco a diverse band e lasciato loro carta bianca nello scegliersi il brano e l’approccio. L’unica direttiva che abbiamo dato è stata quella di non snaturare il proprio sound anche a costo di smembrare e rendere irriconoscibile il brano di partenza. Avevamo un po’ paura all’inizio che ne sarebbe uscito un disco poco omogeneo, invece siamo rimasti davvero sorpresi dal risultato finale.
4: Da cosa è stata determinata la scelta degli artisti da remixare?
Alcuni di loro come Nrec, KMfromMYills e Alessandro Apolloni avevano già collaborato a “Daytime sleepwalkers”. Gli altri invece sono artisti i cui lavori ci hanno fatto letteralmente impazzire. In pratica il fattore curiosità è stato determinante. A pochi mesi dall’uscita del nostro “Daytime sleepwalkers” erano usciti “In deep” di The natural dub cluster, “Propaganda” degli YOUAREHERE e “Trust” di HLFMN, e mentre ascoltavamo quei lavori ci chiedevamo quanto sarebbe stato “cool” poter contaminare il nostro sound col loro.
5: Progetti in corso e futuri?
Stiamo già mettendo mano al nostro prossimo disco, anche se ancora siamo in fase “sperimentale”. Forse sarà il nostro primo disco in italiano e probabilmente sarà molto diverso dai predecessori. Non ci piace essere il tipo di band che si ripete di disco in disco, ci piace spiazzare. Inoltre proprio adesso stiamo cercando di pianificare delle date live per l’inverno.
6: Quali le vostre strategie di promozione?
Ad essere sinceri, ci piace pensare alla musica e non alle strategie per promuoverla. Non significa che ci piace rimanere nella nicchia, ma che è assolutamente stressante l’idea che bisogna inventarsi diecimila cose per vendere la propria musica. Finora abbiamo seguito un iter piuttosto normale, ovvero una label che si occupa della distribuzione del disco, un ufficio stampa che ci segue, interviste come questa, un paio di videoclip, spam selvaggio sui social, e cercare di accattivare e farsi un seguito con iniziative come questo “DSRMX” o il nostro precedente ep “THE GIFT”, pubblicati in free download. Le cosa più importanti per una band come la nostra sono i live e il passaparola. Anche se trovare date live in Italia è diventato veramente difficile. I locali chiudono e quelli che rimangono puntano su nomi più conosciuti e che siano raggruppabili in un genere o un contenitore. Noi in questo ci sentiamo un po’ delle pecore nere, a noi interessa solo suonare ciò che abbiamo nella testa e nello stomaco. Forse un giorno verremo premiati per questo.
7: Qual è il vostro percorso di produzione, strumenti utilizzati, modus operandi in generale.
Partiamo dalla sala prove e scriviamo la versione embrionale dei brani con un classico combo “chitarra-batteria-basso-voce”. Poi iniziamo a registrare da soli le parti e man mano smontiamo e aggiungiamo sintetizzatori, samples, drum-machine e tutto quello che abbiamo per la testa. Per l’ultimo disco ad esempio volevamo un suono di tastiera vintage così abbiamo comprato un vecchio ORLA di 40 anni fa in un mercatino dell’usato. Ultimamente più che aggiungere, sostituiamo o sottraiamo cercando di ridurre il tutto all’indispensabile. Poi entriamo in studio di registrazione, finora sempre il “Lullaby recording studio”, sotto le sapienti mani del produttore Enrico Tiberi. Durante il missaggio reimpariamo a suonare le versioni definitive per il live.
8: Il vostro rapporto con l’estero a livello musicale?
Abbiamo dato una sbirciata durante il tour promozionale del nostro precedente lavoro “Technicolor Noise” in Regno Unito e Spagna e l’accoglienza è stata fantastica. Lo scorso anno sono anche dato a fare qualche data a Berlino col progetto Nrec. La sensazione è stata quella di una maggiore attenzione da parte del pubblico verso proposte musicali diverse, rispetto a qui in Italia. Purtroppo non siamo ancora riusciti a portare fuori dai nostri confini “Daytime sleepwalkers”. Quest’anno il nostro Nicola è diventato padre e volevamo che godesse appieno quest’esperienza.
9: Ascolti preferiti?
Nine Inch Nails, Cure, Depeche Mode, Sonic Youth, Radiohead, The soft moon, Moderat….ascoltiamo di tutto e potrei continuare all’infinito. Quest’anno siamo rimasti comunque decisamente colpiti da “Blackstar” di Bowie e recentemente da “Skeleton Tree” di Nick Cave and the bad seeds. Dischi densissimi che penso entreranno di diritto nella storia.
10: Grazie per questa intervista su Audiofollia. Volete lasciare un messaggio finale?
Seguiteci su Facebook alla pagina www.facebook.com\designofficial. Chiamandoci Design è effettivamente un po’ difficile trovarci su Google. E’ un po’ come se la nostra musica ve la dovete guadagnare. E scaricate gratis DSRMX. Per il resto mandiamo un abbraccio alla redazione di Audiofollia e a chi è arrivato a leggere fin qua. Magari ci vediamo sotto il palco della vostra città.