Nel bel mezzo di una pandemia globale, un’emergenza così tanto diffusa e profonda , il 10 aprile 2020,
esce The New Abnormal , atteso sesto disco dei newyorchesi Strokes, il primo dopo sette anni fra
contrasti interni e progetti solisti mai veramente decollati sia del chitarrista Albert Hammond Jr. e del
cantante Julian Casablancas dove molti pensavano che la coesione della band sembrava ormai
compromessa. Le premesse che avevano accompagnato la notizia dell’imminente pubblicazione erano
allettanti con i live a sorpresa annunciati e svoltisi regolarmente nel mese di febbraio in alcune fortunate
città europee pochi giorni prima del lockdown che ha obbligato a fermare anche il mondo musicale. Gli
Strokes hanno scelto comunque di pubblicare l’album. Dopo Comedown Machine del 2013 e il mini
album del 2016, l’EP “Future Present Past” composto da 3 brani originali tutti estratti come singoli
.Con questo disco, gli Strokes portano avanti la linea sonora già esplorata in Angles con un disco che si
tuffa nel passato con sonorità che rimandano agli anni ’80 con momenti più energici , dimostrando di
perseguire le potenzialità e la versatilità degli album precedenti con più ispirazione e qualche accenno di
novità nelle sfumature ,ma l’ossatura del disco è tradizionalmente “Strokes “ e i riff taglienti ci sono
sempre, come la voce particolare di Casablancas con canzoni stilose, piacevoli, e ben costruite.

Il ritorno decadente degli Strokes in un periodo di anormalità : The New Abnormal

La copertina del disco è un disegno dal titolo “Bird on Money”, realizzato nel 1981 dall’ artista newyorkese
Jean-Michel Basquiat (uno dei più grandi esponenti del graffitismo americano, morto nel 1988), dedicato
alla leggendario sassofonista del jazz Charlie “Bird” Parker che fa capire l’intenzione della band di
volersi ispirare a quella decade con una coraggiosa riattualizzazione sia visiva quanto sonora .Registrato
in California a Malibù e prodotto dall’eclettico e leggendario Rick Rubin specializzato in “grandi
ritorni”, questo sesto lavoro è stato anticipato dal rilascio di tre singoli piuttosto eterogenei. Il primo ad
arrivare è stato “At The Door”, potente e carezzevole. Ispirato al decadentismo synth stile anni ’80 privo
di chitarre . Un brano space rock dai toni scuri dove la grande assente è la batteria aritmica di Moretti con
in evidenza le tastiere assieme al basso sintetico di Nikolai Fraiture. Una buona novità e freschezza la
ritroviamo nella traccia di apertura “The Adults Are Talking” , probabilmente il miglior brano firmato
Strokes degli ultimi 10 anni, con una ritmica serrata dominato da una folgorante linea di basso e chitarre
taglienti talmente efficaci del duo Valensi-Hammond Jr. che riporta al loro classico stile indie-garage rock
come nel debutto al fulmicotone Is This It del 2001. Il secondo brano “ Selfless” è un brano agrodolce
sottolineata dal dialogo incessante fra basso e chitarra e con l’aggiunta di un tocco psichedelico .The New
Abnormal prosegue rallentando spesso e volentieri e allargandosi pure parecchio: 9 tracce in 45 minuti
con una media esatta di quasi 5 minuti a canzone, moltissimo per una band che aveva fatto
dell’immediatezza il proprio marchio di fabbrica. Comunque è un album piacevolmente vario che,
finalmente, mostra un’anima, una solida idea di fondo e una reale collaborazione tra chi lo ha composto e
suonato. Il secondo singolo pubblicato è “Bad Decisions”, che s’incolla in testa dal primo ascolto che ci
catapulta nel pieno di quegli anni ’80 tanto citati fino ad ora con il ritornello e il coretto che richiamano
“Dancing With Myself” di Billy Idol e la linea di basso i New Order. Il terzo singolo, rilasciato giusto
qualche giorno prima dell’uscita dell’ album è“Brooklyn Bridge To Chorus”. Un brano movimentato e
nostalgico trascinato da un sintetizzatore che fa viaggiare l’ascoltatore ancora nel pop rock anni ’80 con
lo stile dei New Order e la voce di Casablanca che trasuda di talento.

Il ritorno decadente degli Strokes in un periodo di anormalità : The New Abnormal

Un brano proiettato decisamente
verso un sound diverso rispetto a quello classico della band, ma interessante, “Eternal Summer” è una
suite pop funk di 6′ minuti dove il sound ricorda lo stile dei Psychedelic Furs e un finale alla Daft Punk
con tanto di vocoder .“ Why Are Sundays So Depressing “ è un pezzo alla “Strokes” che inizia con la

batteria di Moretti e l’inconfondibile chitarra di Albert Hammond Jr. che strizza l’occhio agli Smiths
con un ritornello che disegna quella malinconia annoiata di cui gli Strokes sono maestri. Il disco si
conclude con due ballate piuttosto ispirate . La malinconica “ Not The Same Anymore” e “Ode To The
Mets” che si riferisce alla squadra di baseball di New York ed anche un omaggio alla città. In
conclusione,The New Abnormal non può dirsi deludente, non è un capolavoro , ma è un album intenso e
maturo, complesso e brillante, probabilmente quanto di meglio la band abbia inciso da tempo e i nove
pezzi inclusi nel disco sfilano in sequenza, uno più bello dell’altro. Un mix di canzoni tutte diverse tra
loro, in cui si ha l’opportunità di rivivere il primordiale sound degli Strokes con quei riff tipici e
mordenti, ma anche sentirli sperimentare. Musica colorata per questo periodo oscuro, grigio e anormale.

 

Fabrizio Racis

Voto:7,5


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