Quanto costa produrre una base musicale da zero?
Dipende sempre dai seguenti fattori: difficoltà dell’arrangiamento da ricostruire, modalità di realizzazione, lunghezza del brano e tempi di consegna.
Per valutarne il costo è fondamentale compiere un ascolto, quindi, inviare titolo/autore, un link, oppure un file!
Indicare se ci sono eventuali urgenze di consegna e specificare il formato desiderato, oppure eventuali esigenze specifiche.

SI CREANO ANCHE SEQUENZE :

basi musicali senza batteria,
basi musicali senza chitarra,
basi musicali, senza strumento principale
basi musicali solo pianoforte,
eccetera, eccetera…

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APPROFONDIMENTI

Rispetto agli arrangiamenti, il mercato delle basi musicali sembra essere molto più complesso e “variopinto”.
Di solito quando si parla di arrangiamenti musicali, ci si riferisce quasi sempre a un brano inedito, a una composizione e quasi mai a una semplice base.
Mentre per base musicale, la maggior parte delle volte, facciamo riferimento a brani più o meno famosi, comunque esistenti.

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Spesso arrivano richieste di preventivi che riguardano la realizzazione di basi musicali, spesso introvabili, brani famosi o poco conosciuti.
O anche realizzazione di basi inedite, su misura, affinché il cantante possa scriverci una melodia e un testo, crearci quindi una canzone.
Il tutto magari accompagnato da una licenza esclusiva, in modo tale che quel brano musicale sarà soltanto suo, il diritto d’autore è tuttavia un discorso da riprendere in futuro. Per quanto riguarda le basi musicali, il territorio è tanto quanto ampio a quello degli arrangiamenti.
La domanda che ci viene rivolta è sempre quella: quanto costa realizzare una base musicale a partire da zero?Quanto costa la produzione di una base musicale?
Come dicevamo, il territorio è sempre quello degli arrangiamenti, anche se c’è una variante: la possibilità di realizzare una base musicale a partire da uno  spartito, oppure una base già esistente e fare in modo di migliorarne i suoni.
Bisogna sfatare un mito diffusissimo: “le basi midi fanno schifo”.
Scusate il linguaggio, ma il luogo comune si presenta proprio in questa forma.
Dobbiamo ricordare che il “midi” non è un formato audio, bensì un protocollo, un insieme di informazioni elettroniche che ci permettono di associare dei suoni, che siano di bassa o alta qualità.
Il luogo comune per cui una base “midi” si presenta in modo spregevole è che negli anni 80, quando questo protocollo è nato e si è diffuso, la tecnologia dell’epoca consentiva di associare dei suoni che oggi possono ritenersi di bassa qualità.
Anche oggi ci sono dei dispositivi che hanno dei moduli sonori che di default associano a dei file midi dei suoni “vecchio stile”, ad esempio i computer; questo non fa che alimentare la “cattiva fama” dei file midi.
Un file midi può essere riprodotto in maniera accettabile da un expander o da un modulo sonoro specifico, che sia hardware o software.
Ancora meglio se a dei “segnali midi” vengono associati dei veri e propri campioni audio. La logica vuole che a un segnale midi posso associare qualsiasi suono audio, da un pianoforte campionato, un suono sintetizzato, un campione di una cassa o di un rullante, così come una voce! Sì, magari anche la nostra voce, perché no.
Ecco perché un file midi è un file neutro, la qualità dipende dalla qualità dei suoni associati ad esso.
Ritornando al nostro discorso delle basi musicali, qualora desiderassimo realizzare la base musicale di un brano molto famoso, sarà piuttosto semplice reperire in rete il file midi di quella base.
In quel caso il costo di realizzazione sarà abbastanza esiguo perché si tratterà di associare degli ottimi campioni ad ogni traccia, se non rifare manualmente qualche parte o “sistemare”, nonché rifare un mix adeguato. Insomma, dipende da base a base.
Le cose si complicano se la base da realizzare è poco famosa, addirittura introvabile, sia dal punto di vista di un file midi che di uno spartito.
Andrà fatta comunque da zero: ascoltata e riascoltata, ricostruito l’arrangiamento in ogni sua parte: gli accordi, eventuali arpeggi, intrecci di archi, il tipo di ritmica, la linea di basso.
E come si fa a stabilire un costo univoco per un’operazione del genere? Ci può volere un’ora, due…dieci, venti, trenta ore.

Dipende dalla base, può essere un semplicissimo giro di accordi o un intreccio dalle armonie jazz, un arrangiamento dalle particolari sonorità elettroniche da decifrare e riprodurre, una sinfonia per un musical, poche tracce, oppure 7-8-10…tutto è da stabilire!
E se ci volessimo mettere delle tracce di chitarra registrata dal vivo? Una batteria acustica? Insomma, se volessimo riprodurre quella base così come è stata prodotta a livello discografico, tutto cambia da esigenza ad esigenza e da situazione in situazione.
Il mercato delle basi musicali è viziato dai moltissimi siti dove si possono acquistare basi a 1,99 eu, cinque o sette euro. Oppure centinaia di basi…gratis! Tutto è possibile.
Spesso arrivano i clienti e ci chiedono: quanto costa realizzare quella base musicale? Allora può capitare che si dica 30-50-80-100-150-300…insomma, non c’è un costo fisso, va valutato sempre e comunque caso per caso e magari mettere in atto delle agevolazioni per chi vuole acquistare “in blocco” un tot di basi.

Si meravigliano perché in un sito una base si possa acquistare a meno di 2 euro e invece realizzarla ne costi 100, meno o più.
E’ semplice: in quei siti, considerando che una base è “famosa”, può essere acquistata da un potenziale illimitato di clienti…facciamo un esempio, io vendo una base famosa a 2 euro e la acquisteranno 100 persone, proprio perché è famosa. Io avrò guadagnato 200 euro.
Ma se questa base è appunto “introvabile”? In questo caso il mio guadagno sarà sempre di 200, ma il costo sarà a carico dell’unico richiedente che l’avrà ordinata, proprio perché “introvabile” o non famosa.
E’ la realizzazione da zero personalizzata che ha un costo e il tempo impiegato. Non è possibile impiegare 20 ore per una base e guadagnare 2 euro, per una base che non si rivenderà mai, appunto perché introvabile. Non esistono “meccanismi automatici”, programmi miracolosi che consentono di togliere la voce da un brano e ricavarne la base.
Ad oggi non esistono e se esistono rovinano la qualità audio in maniera devastante, quindi ad Audiofollia non si prende nemmeno in considerazione un’ipotesi del genere.
Oppure dei programmi magici per cui “ascoltano” un brano e ne ricavano una base in cinque minuti!
Questo è il mondo dei beatmaker, degli arrangiatori, compositori, produttori di basi, creatori di beat hip hop, dubstep, dance, house, trance, lounge, chill-out…e chi ne ha più ne metta!

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