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Stiamo parlando di un progetto molto, molto particolare.
Un disco fatto di note e testi, elementi come se fossero importanti tasselli di un grande mosaico.
Avrei voluto masticare il tuo cuore , un’esplosione poetica tra un suggestivo reading e una cadenzata chitarra acustica ritmica, mentre leggere venature rock si fanno sentire con determinazione a Sei tu quella che aspettavo da tempo? con quel punto interrogativo che ci ricorda vagamente sapori alla Afterhours, della serie “Hai paura del buio?”.
D’amore si vive e si continua con grande coerenza il progetto, sonorità roboanti accompagnano la profonda riflessività dei testi che si fanno un mantra inarrestabile.
Non mancano momenti intimi con Mentre tu mi cerchi dove la voce si fa più chiara e melodica, quasi orecchiabile questa sorta di “sinfonia dei desideri” e Le cose cambiano anche se mantengono un’irreprensibile continuità.
Preziosa la partecipazione del bambino di Tommy, il bambino nella traccia L’angelo delle mani di tela , il contrasto è evidente e di sicura riuscita; le metafore si fanno ricche, variegate immagini e storie dalle parole levigate, da ascoltare con le orecchie tese.
In solitudine è forse la condizione ideale per meditare questo disco, secondo per secondo, quasi in un percorso introspettivo.
Il dio Denaro vuole quasi essere grottescamente scansonata, senza perdere quell’attenzione alla cura poetica delle lettere che si abbinano a lettere su lettere, in un quadretto apprezzabile.
Rumori ambientali ricorrenti nelle tracce precedenti e ne ritroviamo ancora ne Il cerchio della vita dove le tessiture musicali diventano quasi trascurabile, quel filo d’intonazione ondeggiante, l’impalcatura alla profonda narrativa dei contenuti.
La ragazza invisibile porta all’estremo il dualismo tra sonorità ambientali e rifiniture acustiche molto curate, enfatizzate e appaganti per l’ascoltatore; fino alla fine si racconta, si racconta e ancora si racconta con flemma, grinta, senza cadute di stile, mantenendo l’identità dichiarata fin dai primi secondi d’ascolto.   (Giovanni D’Iapico)

La notizia

Il ritorno sulla scena musicale dell’artista Giacomo Marighelli

Dopo le pubblicazioni sotto il nome del suo alter ego Margaret Lee, la realizzazione di colonne sonore per documentari, spettacoli teatrali e le collaborazioni con alcuni dei nomi più rispettati del panorama musicale e culturale, questo è il primo disco interamente solista, al quale Marighelli sente l’esigenza di attribuire il proprio nome e la propria identità, senza filtri e senza maschere. È dunque di Giacomo Marighelli, l’opera che uscirà con il titolo “IL CERCHIO DELLA VITA”.

Nel 2014 Giacomo ci ha dato un assaggio come cantautore con la canzone La ragazza invisibile, la quale ha dato l’inerzia per creare questo nuovo album.

Qui puoi ascoltare La ragazza invisibile

Ospiti

Hanno partecipato Massimo Menotti, collaboratore di Philip Glass, e Tommy (il bambino) nella canzone L’angelo dalle mani di tela.

Un disco essenziale

È in un casolare isolato, tra le cicale e i grilli della torrida estate 2015, che nasce Il Cerchio della Vita, e che cresce, alimentandosi di una poesia che Giacomo travolge d’Amore. L’Amore, nella sua accezione più ampia. L’intento è di portare in musica la Bellezza in sé dell’Amore, ovvero di ciò che siamo noi esseri umani naturalmente. Un album di pura poesia, una produzione “in togliere”, che scarta il superfluo, e porta al massimo della loro espressività gli strumenti essenziali: chitarra acustica, chitarra elettrica e voce.

Le canzoni

Ogni canzone narra un episodio a sé, ma l’intenzione è l’elevazione, l’astrazione. Benché l’ispirazione nasca dal particolare e veicoli istanze personali, è ad un significato universale che esse tendono.

L’Amore di cui ci parla Giacomo infatti, pur coinvolgendo nello specifico solo due persone, sprigiona un’energia il cui spettro di influenza travalica le vite dei soli protagonisti, e genera una Coscienza individuale che è anche patrimonio collettivo, una Coscienza che parte dal singolo, dai singoli, e che diventa in senso ampio Coscienza dell’umanità: Sviluppare Coscienza con Amore.

Guarda il primo videoclip Avrei voluto masticare il tuo cuore


Qualche cenno biografico su Giacomo Marighelli

Giacomo Marighelli è nato a Ferrara, città in cui attualmente vive. Artista poliedrico, appassionato di tarologia metagenealogia, ha pubblicato tre album musicali con lo pseudonimo di Margaret Lee vantando la partecipazione diretta e indiretta di vari artisti, tra cui Giorgio Canali Alejandro Jodorowsky. Ha prodotto musiche per documentari e spettacoli teatrali firmandole col proprio nome; alcune canzoni sono state scelte dalla documentarista Rita Bertoncini per il suo film Una nuova scintilla candidato al David di Donatello 2015. Giacomo ha inoltre pubblicato tre libri di poesie e, oltre ad occuparsi per interesse personale a filmati video, si occupa di spettacoli teatrali svolti nell’improvvisazione. Nel 2015 ha fondato il Movimento Nullo con l’artista Lucien Moreau, assieme al quale ha messo in scena in una galleria d’arte di Ferrara il primo Effimero Nullo, spettacolo durato 40 ore ininterrotte.

Note tecniche

Il disco verrà pubblicato il 21 Settembre ed uscirà per La cantina appena sotto la vita, etichetta discografica indipendente che si sta occupando sempre più di fenomeni d’autore e culturali.

DISCOGRAFIA

2015 | Friedrich Cané & Gicomo Marighelli – del movimento dei cieli (Album)

2015 | Giacomo Marighelli – In The While (Soundtrack)

2014 | Giacomo Marighelli – La Ragazza Invisibile (Singolo)

2014 | Vuoto Pneumatico (Gianni Venturi & Giacomo Marighelli) – Vuoto Pneumatico (Album)

2014 | Giacomo Marighelli – Metempsychosis (Soundtrack)

2013 | Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli (Album)

2012 | Giacomo Marighelli – L’ultimo spenga la luce (Soundtrack)

2012 | Margaret Lee presenta: La ballata di Belzebù (Album)

2009 | Margaret Lee presenta: E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce (Album)

DICONO DI GIACOMO MARIGHELLI

– “[…] segna l’inevitabile confine, tra prodotto di mercificazione e piccola opera d’arte.” (IndiePerCui, 2015; album Del movimento dei cieli)

– “[…] una struttura solida e una complessità totale che non si possono ignorare.” (Traks, 2015; album Del movimento dei cieli)

– Un prodotto di alta avanguardia, molto attuale, che non deve passare assolutamente inosservato. 7/10″ (Distorsioni, 2015; album Vuoto Pneumatico)

 “[…] un esempio didattico a favore di una nuova – almeno per alcuni – possibilità di far cultura, abbattendo paletti e barriere che qualcuno ad arte costruisce per noi. Voto massimo per Vuoto Pneumatico.” (Mat2020, 2015; album Vuoto Pneumatico)

– “[…] il merito va a questi due manipolatori di brividi che sfogano grandi numeri e altrettanti nuclei di bellezza. 8/10″ (Indie For Bunnies, 2015; album Vuoto Pneumatico)

– “[…] un riuscito connubio tra i più interessanti che mi sia capitato di sentire in Italia! La classe non è certo acqua ed i due ne hanno da vendere!” (Audiofollia, 2015; album Vuoto Pneumatico)

– “AFFASCINANTE” (Rockerilla, 2015; album Vuoto Pneumatico)

– “il genio disturbato e incomprensibile di Giacomo Marighelli” (Mescalina, 2014; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “[…] reading audace che ricorda Allen Ginsberg, accompagnati da un sound sempre convinto.” (Indie Italia, 2014; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “OTTIMO LAVORO” (Rockerilla, 2014; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “49 minuti d’inquietudine e rabbia scaraventate in pieno viso, urticanti come gocce di limone stillate negli occhi senza soluzione di continuità. 7/10″ (Rumore, 2013; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “Giacomo dimostra in queste undici tracce una raggiunta maturità artistica, un’inconfutabile capacità di scrittura, e grandi doti di musicista” (OndaRock, 2013; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “Marighelli è geniale ed ha davvero composto un album coi fiocchi, insolito ed imprevedibile, pieno di fascino dark e al tempo stesso di originalità……e si conferma come uno dei nomi più ”alternativi” che ci siano in circolazione nel panorama italico (e la definizione non è scelta a caso, assolutamente).” (Audiofollia, 2013; album Margaret Lee presenta: Giacomo Marighelli)

– “sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo artista che riesce a mescolare così tanti generi ed avere una grandissima fantasia; un download ed un ascolto è davvero d’obbligo.” (Roba da rocker, 2013; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– “The album works incredibly well as a whole and it’s definitely the best way to appreciate what Margaret Lee are trying to do. The instrumentation veers between punk rock urgency and something altogether stranger; it’s a balance the band get just right. The Ballad of Beelzebub has all the sex, danger and mystery you can handle and for 40 minutes you’re completely under its spell. Life is strange and thankfully, so are Margaret Lee. 7/10″ (Soundblab, 2013; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– “Del resto Margaret Lee sembra avere tutte le carte in regola per imporsi come una delle band di punta all’interno del panorama indipendente nazionale del futuro.” (Caffè News, 2012; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– “Un album che suonerà come attuale ancora per vari anni. 8/10″ (RockGarace, 2012; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– “Disco contro, accuse, malaffare, pedofilia, amarezze, apocalissi formato tascabile e noise, noise, noise per accompagnare l’urlo demoniaco di Lee che fa a pezzi ogni forma-canzone nel senso stretto del termine. 4 stelle su 5″ (Rockambula, 2012; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– Un album che ha nella struttura delle liriche, a volte criptiche ma mai banali e spesso dotte, e nella buona empatia del duo, i suoi punti di forza. Perché di questo si tratta di un Elogio alla Follia.” (Radio Cage, 2012; album Margaret Lee presenta: La Ballata di Belzebù)

– Negli ultimi tempi la città di Ferrara è soggetta a un forte interesse musicale […]” (Mescalina, 2009; album Margaret Lee presenta: E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce)

– “la nostra malridotta penisola sonora ha un disperato bisogno di personaggi come lui.” (Radioland, 2009; album Margaret Lee presenta: E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce)

TESTI

Avrei voluto masticare il tuo cuore

Avrei voluto masticare il tuo cuore morderlo
crescendo come le stelle la notte strappare la tua pelle

unendola alla mia
e come farfalla rinascere senza speranza togliere il velo dell’illusione
indossando i tuoi occhi
perché la pienezza del mio cuore
possa infrangersi come vetro
e generare comete nascenti
che come capelli crescono sulla tua schiena risvegliandomi senza corpo nel tuo corpo ma con l’odore della tua vita
aprendo strade lungo il viale
arricchito dai colori dei tuoi dolori
risorti verso un cielo colorato
di un passato trasformato
tenendoti per mano
e la mano nella mano
sciolta assieme alla mia
come spiga solletica terreno
stretti senza tempo
e lo spazio
Esistenza
annientando ciò che siamo
sviluppando ciò che siamo
il canto degli uccelli
accompagnare i nostri silenzi
e con l’ago ricucire la tua sorte
infinita senza dose
camminando unica forma
diventare cielo e osservare le nuvole essendo amore
senza ricercare alcuno amore

Sei tu quella che aspettavo da tempo?

Un nuovo giorno è giunto
e io imbalsamato
rifletto la mia immagine di quello che vorrei la mia vita
è una vita come le altre
quanto vorrei tu al mio fianco
ti creo come sagoma
nel mio immaginario ricco d’amore
la persona perfetta
quella che mi completa
sotto la doccia penso a quanto siamo soli senza dimenticare che siamo Tutto
e allora ti creo
è un mio forte desiderio
la luce dalla finestra
mi riporta al presente

È tempo dei fichi
una farfalla azzurra si posa sul mio piede
le vespe circondano il mio cuore
io lo so già che mi stai cercando pure tu
e allora muto ascolto la sera arrivare
mentre le foglie gridano alle nuvole di guardare cresce un ramo dal mio braccio
porgo frutto all’adolescente in me
mi svesto dei miei averi e il sogno prende forma colano dita dal muro
e con passione mi travolgono

Sei tu quella che aspettavo da tempo?
Sei tu quella che aspettavo da tempo?
Non ci penso più e mi travolgi come fuoco
I tuoi passi al tuo arrivo bruciano la terra solitaria E tutt’intorno scompare tra candele e sapori
Il sudore taglia le nostre teste
lasciando spazio solo al cuore

D’amore si vive

Il mio pensiero stravolto
al tuo sorriso
il mio risveglio
un coltello sulla pelle sprigiona

forza grida mente
Io immagino
già il prato con le foglie Io la guardo
Lei mi guarda

Tra i miei pensieri tu ci sei
e la giornata cambia di colore quanto vorrei

che il cuore fosse cuore
io plasmo mia immagine e somiglianza

E intanto già lo sai
che due corpi a confronto l’unione della terra
un significato ce l’avrà
E intanto già lo sai
e non ti dimenticherai basta poco a innamorarsi un sussurro ai tuoi occhi
io chinato sul tuo petto cambio la tua vecchia pelle ti coloro col cielo azzurro

E intanto già lo sai
che il cuore implode sordo senza chiedere permesso
e d’amore si vive
Al ritmo delle stelle
fisso canto ascolto temo senza più pretese

Mi siedo qua
nella mia solitudine
io
figlio del possesso
lo so che non ti possiedo
e allora recito la preghiera della vita e ringrazio
di averti vissuto
imparerò d’esser uomo
nel gioco eterno della vita

e finalmente stretti e fini per mano uniti senza fine

Mentre tu mi cerchi

Tu
alla ricerca
della vita
corri come bambino in mezzo ai prati
raccogliendo fiori per ogni bacio che avresti voluto dare sinfonia dei desideri
pensi a quanto fosse bello abbracciare i propri genitori e perduta alla ricerca di un amore
mentre mi cercavi

Quanto vorresti che fosse già sera per abbracciare le nuvole spostarle con le dita e disegnare arcobaleni annientando ogni dolore ripensare al tuo passato alla vecchia casa
e a quanto fosse forte tuo padre da giovane
ricreare tua madre mentre ti prepara il letto
ma tu come bambina ancora corri tra i campi colorati
io nascosto tra le spighe che ti guardo

L’aria si fa fresca
si alza vento
un deltaplano sfiora il cielo
il profumo del tramonto assapora il tuo sguardo una rosa davanti al tuo corpo
ricopre ruolo di una vita
una carezza
un bacio
ti riportano al presente
le mani umide dall’emozione
riflettono l’aria rarefatta

Con un salto le tue lacrime
riempiono il mio cuore
e come eterni bambini ci nascondiamo di nuovo tra le spighe ed io
cerco le tue mani
allungo il corpo e ti sento
mentre le nuvole formano un leone

Le cose cambiano

Primavera
due sconosciuti
l’incontro
si guardano come fosse la prima volta
lui trema
pensa ciò che era stato
ciò che aveva
gli amici scorsi
chi parte e se ne va
chi scompare
chi dei figli
chi disperso nella mente
come lampo
prende la sua mano
tutto attorno scompare
il silenzio
nel silenzio
un corpo caldo
prevede suo futuro
lei senza trucco
lui capelli corti
il cappello composto la giacca a suo posto

Le camminate
di sera
il suono di un treno
la birra in mano
le nuvole e i fiori
un bacio carezza l’istinto l’amore fortuna che cresce la spinta destrezza potenti due rocce fortezza per mano sovrasta l’amore l’abbraccio sovrano

Le cose cambiano
le cose evolvono
le danze i pensieri serate ad amarci parole d’amore promesse virtuose noi due ancora forti
ricongiunti ignoriamo ciò che è stato il presente
regna assente
lo osservo vivo
del nostro amore
di nuovo alle porte

L’angelo dalle mani di tela

Quando ero bambino camminavo senza pensieri
senza idee
vedevo il mondo

come un grande specchio
ogni passo
immaginavo le persone come tanti genitori guardavo i colori
incantato dai fiori
e la rondine mi parlava
mentre i colori prendevano forma

Con le mani piene di energia senza aspettarsi nulla in cambio creava il suo mondo
l’angelo dalle mani di tela

si arricchiva dei miei sogni occhi ghiaccio
lo scioglie col suo cuore tocca corpo

immersa suo profondo
mia verità
esiste ciò che per me esiste io genero

mio mondo microcosmo

Era un angelo
come tutti gli altri
non aveva segreti
solo colori
le sue mani
trasparenti come luna staccavano foglie dal vento disegnando infinito amore

L’angelo con le mani di tela
bagliori luce flash sporca sporco pulisce corpo
giovane destino
senza alcun destino
masticava mia vita solitaria immenso corpo splende nel suo occhio l’insieme delle mie vite

Era l’angelo dagli occhi di tela
le mani dalla sua bocca creavano figure immerse in un dipinto
ricco di rose

Rosso carne prende forma
un soffio tra i capelli
il movimento della terra il suo ritmo e i miei piedi

esce storia
magia del mio cuore
intreccio dolori io cresco mi perdoni
ci cerchiamo ci amiamo giochiamo senza fiato
avventura
dei giorni trascorsi
spinta forza stormo grida storta emisfero dono il quadro dei miei sogni la vita in un riflesso
ti stringo mio amplesso

Il grillo che fischia

Mentre io ti sogno tu mi guardi
e con le dita accarezzi il cielo
toccando il mio cuore
staccando radici dagli alberi
respirando il suono di un grillo che genera coscienza assapori le mie vene seguendole nel corpo

mi stacco in tante parti
e con l’argilla mi ricomponi
seguendo spartito in cui la velocità è pari al battito d’ali senza più pensare il tuo volo porta sorrisi a chi è morto e il bambino puro respira terra dal suo cuore
staccando pietre a ogni passo
sorgente di vita risorge cellule stanche
mente sorda vita lorda scalda giorno e forte adorna
il quadro lungo i monti cambia sfondo ogni volta
di quante vite io compongo
mi componi
siamo noi
mi risponde il grillo accanto al letto
e mi invita a pulirmi
di tutto quello che non sono
e intanto tu
mi accarezzi i capelli
come fossero fili che legano il corpo
io mi giro e ascolto il tuo cuore
che insegue pianeti in ogni istante
mentre ti addormenti sul mio cuore

In solitudine

Chiusa nella stanza
tu non riesci ad altro
che a volgere sospetti
lui se ne è appena andato cosa ne rimane
e ci pensi rabbia dentro il fuoco tra le mani
lui ti ha appena usato
un grido dentro di dolore vorresti la sua vita
mai quanto la tua vita
Ti guardi attorno
solo il silenzio
e le coperte sporche
di un odore non il tuo

Ci pensi e ci ripensi
ma cosa vuole lui da me un’amicizia lui mi dice e mi usa come oggetto di sapere e di sapori

Nella stanza ancora
cade quadro prendo foto la mangio senza perdono una sigaretta
e il silenzio
cosa vuole il pensiero cosa vuole il pensiero cosa vuole il pensiero cosa vuole il pensiero

Mai abbastanza e ci ricasco
sarà amore o io stolta mio profondo fisso muro e penso a te
appena andato oltre muro
sarà mia mente o mio cuore
ma ti chiedo per favore
non usare mio dolore
non usare il mio cuore

Si sente il rumore
dei passi oltre porta
come fiore con il sole
prende vita alza corpo
ma lei non sa
lei non sa
un biglietto a terra impone vento lo ammira come luna guarda sole la nuova vita in un istante

lei non sa
che già sa
nuova luce nel suo cuore

Il dio Denaro

Tra il suono lento le cicale
io seduto qua
un divano e un letto guardo il sole

ti aspetto e penso a te
chissà che altro ci porterà il cuore
in attesa penso
a quanto tutto abbia un prezzo
un prezzo da pagare da stipulare
mi immagino un mondo senza denaro solo sorrisi e canzoni d’amore
Invece se sto male ho un costo
la mia vita in mano ai soldi
o i soldi in mano alla mia vita
quanta poesia in uno scambio
posso comprare anche l’amore
nel rigetto io getto
la mia volontà in fondo ad un pozzo ma il dio Denaro mi seguirà
mentre compro un po’ di pace e relax E intanto tu arrivi
e io smetto di pensare
i tuoi capelli lucidi come oro
riflettono il nostro amore
mi proponi di vivere in mezzo al bosco dispersi dalla società
Cade un po’ di pioggia
la tua linfa si colora
pulisce ogni uomo e la sua onda togliendo lo sporco dalla società
senza più schiavi del loro mondo finalmente liberi dal dio Denaro
la luna blu
apparirà

Il cerchio della vita

Chiusi gli occhi
e vedo te
in un’onda come onda
esprimiamo il nostro volere
E intanto il mondo intorno gira
le miserie le violenze
con un tocco noi assorti
assaporiamo questo mondo
ma nel nostro profondo
coscienza prende forma
e ascoltiamo il grido d’ogni uomo
nel sangue di mille carezze
Noi sappiamo che ogni uomo è un uomo puro
un fratello senza frontiere
ci domandiamo come possa morire un uomo per mano d’un altro uomo e nella nostra umiltà proseguiamo evoluzione
ti accarezzo mentre piangi
i tuoi capelli sono foglie
che si muovono in questo vento
che porta con sé speranza
ma non esiste luce senza ombra
raccolgo il tuo fiume di passione
mentre assieme trasportati dal battito dell’amore
sviluppiamo coscienza con amore

Infranto mi spezzo
mentre gente affoga lungo il mare alla ricerca di nuova vita
e intanto un uomo taglia la testa di un altro uomo per imporre il proprio credo Nella nostra civiltà ma che fine fa l’uomo
tutti quanti presi per il culo dai potenti
in una dittatura mascherata
mentre lancio un sasso in fondo al mare
Sento il grido delle persone umane
in questo sogno senza fine
sono convinto che anche i cattivi abbiano un cuore
Nella misericordia
non esiste bene senza male
un giorno cresceranno tutti
non si giocherà più al “più forte”
E come una spirale la vita tra le mani nasceranno alberi
dalle nostre teste e la poesia di ogni uomo fiorirà
e noi intanto
abbracciati fino a creare
senza giudizio
ma solo amore
Nei tuoi occhi i tuoi cari i tuoi parenti gli antenati
e tutti gli altri
in un unico cerchio
il cerchio della vita

 

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