GIANCARLO ONORATO/CRISTIANO GODANO “Ex live” (Lilium prod.)
E’ davvero un onore per me parlare di questo disco:innanzitutto perchè i due artisti coinvolti per me significano molto (e anche per tanta gente);ed anche perchè questi connubi musicali portano sempre qualcosa di bello,e fanno trasparire una grande collaborazione che è anche sinonimo di qualità ed amicizia.
Giancarlo Onorato e Cristiano Godano non hanno certo bisogno di presentazioni:per i disattenti,mi limito a dire solamente che il primo è stato parte degli Underground Life,per poi continuare con una carriera da solista di grande raffinatezza (oltre ad essere un pittore e uno scrittore di ottimo livello);Godano è il leader -cantante/chitarrista e poeta- dei Marlene Kuntz,una delle band più importanti di rock alternativo cantato in italiano (ed anche lui scrittore,saltuariamente).
Con queste premesse,potete già immaginare che questo incontro-registrato rigorosamente live alla latteria molloy-è di quelli da non perdere:il viaggio si snoda attraverso le canzoni dei due artisti,alternate a momenti di reading di grande importanza poetica e da qualche appetitosa cover d’annata.
L’introduzione (“Non già il suono organizzato”) è parlata e significativa,affidata alle parole di Onorato,che spiega già da questo primo solco l’intento del concerto (tutto deriva dal suo recente libro “Ex.Semi di musica vivifica”,di cui questo spettacolo registrato è la naturale evoluzione) con parole dirette e vere:”Non già il suono organizzato/bensì quello casuale è il vero sovrano del mondo/anche i migliori dischi finiscono (…) lasciano prima o poi il posto al suono del mondo che ti sta attorno (…) Il silenzio non esiste,tutto suona”.
E poi si parte col concerto vero,in cui i due artisti si alterneranno alla voce:apre “Androide Mirna”-sempre dal repertorio di Onorato-in una versione ancora più rarefatta e scura,molto elegante ( e allo stesso tempo più veloce);anche “Notte”,dal catalogo dei Marlene,viene riletta sotto una luce soffusa ed intrigante,delicata,così come “Tutto il niente” (che in origine stava sull’album “Io sono l’angelo”di Giancarlo) viene eseguita in un’atmosfera notturna ma di grande complicità (belle anche le voci dei due artisti che si intrecciano e si rincorrono),a tratti persino acidamente onirica.
“La canzone che scrivo per te”,inizialmente cantata da Cristiano con Skin,acquista delle sfumature diverse e rilassate in questa meravigliosa versione acustica;”Lou Reed,vestito di nero” è un reading di Giancarlo solcato da tenui note appena accennate ed anticipa proprio una cover di Lou stesso,la classica “Perfect day”,arrangiata in maniera essenziale e personale,con Cristiano e Giancarlo a donarci un bellissimo duetto emozionante.
“Acqua di valium” è ancora più ipnotica e suadente che nella versione di studio,arricchita da venature chitarristiche psichedeliche;”Chitarra fender telecaster” è un altro tassello a reading che scava in profondità nell’anima del musicista (e del suo amore per certi strumenti,ma anche per la vita,come vedrete ascoltando attentamente!) e anticipa altre due cover,”Lonesome Tears”,dal repertorio di Beck,in una versione struggente ed “emozionale”,di cui Onorato aveva già dato grande prova in alcuni recenti live (bellissimo ancora una volta il connubio tra i musicisti) e “Out on a weekend” di Neil Young,anch’essa molto bella,credibile e ricca,nella sua essenzialità (è Godano a condurre le danze stavolta).
“Mentre suona il magnificat di Arvo Part” è-come recita lo stesso reading-l’introduzione al bellissimo rifacimento di “venus in furs” ( e torna lo spettro di Lou Reed,ma più precisamente dei Velvet Underground e del loro primo album,da cui proviene),una delle riletture più originali ed interessanti che abbia mai sentito di questo pezzo:le inquietudini sadomaso dell’originali vengono rilette con inedito ardore e viste da un’ottica personale (la mano di Godano è inconfondibile).
“L’illusione di salvezza” è una perla acustica dal repertorio di Onorato,cantata dallo stesso con intensa partecipazione;e “Musa”è il classico dei Marlene,rivisto in una versione ancora più intimista e morbida dell’originale…Ottima anche la cover di “The ship song”di Nick Cave:anch’essa non sfigura come bellezza all’originale,ed è se vogliamo ancora più poetica e pacata,con un bellissimo coro dei protagonisti (Godano è la voce solista).
Il gran finale,dopo un ulteriore reading,”la musica non esiste” (“la musica non esiste/e non esiste la storia/nè esistono tempo e spazio/e forse neppure noi esistiamo”),in cui l’anima del musicista e dell’artista viene ancora una volta messa a nudo grazie alla particolare poetica di Onorato,è affidato all’ultima cover,sempre dal repertorio dei Velvet Underground (e sempre dal loro seminale primo album),la bellissima “Sunday Morning”,che rapisce con la sua dolcezza e ariosità….ed è ancora una volta delicata poesia in musica.
Sì,perchè è davvero questa la chiave di lettura del disco;un album dove poesia e musica si incontrano e si compenetrano,che ci fa capire come non vi sia differenza tra questi due mondi….e se poi ce lo “dicono” due grandi artisti come Cristiano e Giancarlo,c’è da fidarsi.
A parte questo,l’album è anche testimonianza di una serata unica e forse irripetibile,in cui due musicisti,due grandi maestri del rock italiano,si confrontano e collaborano con grande classe e passione:uno spaccato di qualità artistica tangibile,consigliatissimo a tutti gli amanti della musica d’autore e anche a tutti quelli che sanno chi sono i “veri alternativi” della musica.
Una perla,lo ripeto senza alcun dubbio.