ESTRATTI TRATTI DAL TESTO INTEGRALE (totale 108 pagine)
Commissionata da LUCIANO TONTINI (autore morale dell’opera)
Opera tutelata dal plagio su www.patamu.com con numero deposito 43832
Tratto da una storia vera
A cura di Giovanni D’Iàpico – audiofollia.it / Produzioni creative
INDICE
- SPACCATO D’EPOCA
- SOPRAVVIVENZA
- NUOVA VITA
- MILITARE
5 SALVATAGGI MIRACOLOSI
6. L’INCONTRO
7. MATRIMONIO, FIGLI, CASE
8. INTRECCI GENERAZIONALI
9. AMORE DISCRETO
10. L’ASPIRANTE SUICIDA
11. IL PADRE EROE
12. PRESENTE
13 . CERCHI NEL GRANO
14. CONSIDERAZIONI
Se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi.
(Pietro Citati)
Introduzione
Questo libro vuole essere una testimonianza di vita vissuta, dove tutti gli avvenimenti che troverete sono frutto di esperienza reale ed esempio estremo di umanità.
Tutto si focalizza sulla figura di Luciano Tontini, un uomo come molti, un esempio come pochi.
Perché “Fiori tra le macerie” ?
Beh, forse volete sapere un po’ troppo, ma una cosa posso dirvela: la metafora rende benissimo il concetto.
Quante volte si pensa che tutto sia perduto, che non ci siano soluzioni, che quando crolla il mondo addosso sia la fine? Nulla si crea e nulla si distrugge, è una legge universale che può essere applicata a tutte le cose, materiali ed immateriali.
Dopo ogni tragedia, c’è sempre una rinascita e dopo la distruzione, c’è la creazione.
[…]
1. SPACCATO D’EPOCA
Ci sono storie fatte per essere raccontate.
Coincidenze, lutti, rinascite, intrecci, sogni, miracoli di vita.
Spaccati d’epoca che devono tramutarsi in carta stampata, vissuti che devono diventare esempi, ispirazioni.
Amori inaspettati, terremoti, vincite, salvataggi, suicidi e speranze di futuro.
[…]
Era l’epoca in cui si arrossiva ancora, c’erano le lettere, le corse in bicicletta, i baci rubati, la timidezza e i fiori strappati nei campi per ricevere in cambio qualche sorriso.
2. SOPRAVVIVENZA
Molti credono che la povertà estrema sia riservata solo ad alcuni paesi del terzo mondo, oppure a qualche clochard nelle città dei nostri giorni.
E invece no, vi sbagliate di grosso, si può parlare di indigenza anche per alcune famiglie degli anni Cinquanta.
Anzi, per molte famiglie: stiamo parlando del Dopoguerra, che non ha potuto fare a meno che lasciare una miseria sconfinata, l’inizio di un terribile periodo di faticosa ripresa.
La famiglia di Luciano era molto disagiata, non si aveva cosa mangiare nemmeno tutti i giorni.
Toccava quindi arrangiarsi, trovare necessariamente delle strategie per sopravvivere.
Luciano e la sua famiglia, composta dal padre Ivo, dalla madre Iolanda e dal fratello Massimo, quattro anni più grande, lui del 1944.
A quei tempi, il rapporto con i genitori, non era affatto quello che si ha oggi: confidenza, dialogo e qualche volta maleducazione. Il più delle volte.
[…]
3. NUOVA VITA
Le novità iniziarono a non mancare, infatti, a quattordici anni, era possibile avere il libretto di lavoro.
Tant’è, che tra una cosa e l’altra, il nostro Luciano riesce a trovare un lavoro da fabbro, non più in un piccolo centro come Borello, ma a Cesena.
E ovviamente non si poteva andare più a piedi o in bicicletta, ma si prendeva la corriera.
[…]
Si andava in nuovi posti e soprattutto ad animare la nuova vita c’erano i nuovi amici. Un amico non è un buon amico se non ti prende un po’ in giro; Luciano infatti era il montanaro, ma non solo lui, tutti quello che venivano dai paesini e che quindi avevano tante piccole abitudini diverse.
[…]
Qualche volta ci si divertiva anche alzando un po’ il gomito, vino, Sassolino, Millefiori, Stock, il Cognac…insomma, i liquori che andavano per la maggiore a quel tempo.
D’estate si andava a ballare al mare, presso la riviera romagnola, d’inverno si andava al bar o alle balere.
Ognuno aveva il suo lavoro, ma la sera si trovavano lì, magari raccontando le avventure trascorse al mare, stando fino a mezzanotte o più, giocando qualche volta a carte oppure a biliardo.
D’inverno si andava a ballare una volta a settimana, mentre d’estate quasi tutte le sere.
Andavano per la maggiore canzoni come “L’ora dell’amore”.
“Senza luce”, “Je t’aime”, “Dik Dik”, Battisti, Gianni Morandi, Camaleonti, Equipe 84, Celentano, Mina ; cantanti che ancora oggi si ricordano ancora, canzoni legate ad emozioni vissute nel profondo e che hanno segnato un’epoca.
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4. IL MILITARE
Al di là dell’amore, le cose cambiavano continuamente: nella vita ogni piccola cosa porta a una grande cosa.
C’era un tizio che faceva l’apprendistato come fabbro e che contemporaneamente lavorava nei Vigili del Fuoco.
Fu proprio lui a spingere Luciano a fare domanda e all’epoca non era così “impossibile” come oggi trovare il classico “posto fisso”, ma c’era lavoro per tutti quelli che avevano sincera voglia di lavorare.
Era un periodo molto intenso e Luciano, nonostante lavorasse ancora come fabbro, si concentrò anche sul corso di Vigile del Fuoco, almeno per sei mesi, a Roma, alle Capannelle.
E per sei mesi, tornò a casa al massimo un paio di volte, non c’erano mica quelle paranoie delle coppie di oggi dove la fidanzata va in crisi perché non ti vede una settimana o magari perché non rispondi su WhatsApp per tre ore di fila.
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5. SALVATAGGI MIRACOLOSI
Gran parte del tempo, Luciano si trovava in Caserma, a Cesena, ligio al suo dovere.
Era il 1980 e quell’anno fu segnato incontrovertibilmente dal famoso terremoto in Irpinia.
Si trattò di una scossa molto seria, per cui i Vigil del Fuoco, circa due o tre ore dopo furono avvisati del fatto che si trattasse di una situazione piuttosto grave, per cui era inevitabile prepararsi al peggio.
“Chi vuole andare volontario per l’Irpinia” disse uno addetto al comando.
Luciano alzò la mano, il lavoro gli piaceva, pensava che fosse un’esperienza utile e nuova nella sua vita.
Ma non era la prima volta che si offrisse volontario in queste situazioni, capitò anche in occasione del terremoto del Friuli, esattamente nella città di Udine.
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6. L’INCONTRO
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La bambina era davvero lì, non poteva che essere un’emozione immensa, fu così che passo qualche tempo e Luciano strinse amicizia anche con i genitori.
Il nome della bambina? Fortunata!
Non potevano scegliere di chiamarla in un modo più azzeccato e in linea con il suo destino.
Una domanda tuonò durante la trasmissione e ciò fa riflettere : come ha fatto una bambina a sopravvivere per tre giorni dentro la culla termica.
Un dibattito tra Mannoni e il medico specialista incredulo della questione.
Le trasmissioni furono due e diciamo che è diventata una vera e propria figlia per Luciano, ormai si vedono spesso.
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7. MATRIMONIO, FIGLI, CASE
[…]
Maria era già in stato interessante, quindi il matrimonio era d’obbligo per quei tempi.
Fu celebrato un sabato sera dove la cerimonia non era niente di particolare, addirittura gli invitati erano in tutto in cinque o sei.
Insomma uno di quei matrimoni fatti in fretta e in furia, anche perché di fatto i soldi non c’erano e non c’erano di certo altre soluzioni.
Ma la semplicità non era certo un problema, quindi o ci si adattava o ci si adattava, pur volendo fare le cose in grande.
Le spese chiaramente non mancavano, i debiti erano molti, fu infatti durante il militare che arrivò la prima macchina, una Cinquecento.
In pratica: trentatré mila lire al mese andavano via per l’affitto, poi c’era la rata della macchina e in tutto lo stipendio era solo 150.000 lire.
Ad esempio con la macchina: 300.000 lire in tutto, di cui 100.000 lire con l’aiuto del padre e le altre 200.000 lire tutte cambiali da 30.000 lire al mese.
E come se non bastasse, anche i mobili erano da pagare attraverso le rate. Cambiali e cambiali su cambiali.
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8. INTRECCI GENERAZIONALI
Ogni tanto bisognerebbe fare un tuffo nel proprio albero genealogico per capire il proprio presente.
Così come l’umanità di oggi è il frutto della storia di ieri, quella che studiamo nei libri di scuola, per intenderci, quello che siamo oggi, a livello familiare, è frutto dei nostri avi.
Le loro azioni, i loro modi di pensare, come la nostra stirpe si è evoluta fino ad oggi, ci fa capire veramente tanti perché, aiutandoci anche a costruire un futuro più consapevole.
Come sappiamo, il periodo in cui è venuta a mancare tragicamente la mamma e moglie Maria, in qualche modo bisognava sopperire alla sua mancanza.
[…]
9. AMORE DISCRETO
Sono circa cinque, gli anni di solitudine dalla morte della moglie Maria e di certo Luciano non si è imbarcato in una relazione da un giorno all’altro, anche per tutti i motivi di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti.
Tuttavia tutt’ora si può dire che Luciano non ha realmente portato in casa un’altra donna.
Nel 1986, capitò che tra un lavoro e l’altro, in giro per le case, conoscesse proprio una signora con moltissime affinità e vicende di vita simili, persino problemi personali simili.
Lei era rimasta vedova nel 1979, da sola con due bambine su per giù della stessa età di Thomas e Marcello.
Parlavano, si confrontavano e d’altra parte l’amicizia può portare ad altro, trasformando tutto in una frequentazione.
[…]
10. L’ASPIRANTE SUICIDA
Era un sabato pomeriggio e Luciano percorreva in macchina la strada che passa sul Ponte Vecchio di Cesena.
Improvvisamente, si accorge che sul lato sinistro del ponte,
stava camminando proprio sul parapetto.
Tutto era assolutamente inequivocabile: quel povero uomo stava per suicidarsi.
[…]
11. IL PADRE EROE
C’è chi ci crede al destino e chi no.
Tuttavia è innegabile che molti fatti si ripetono ciclicamente con una somiglianza da brivido, come se tutto facesse parte di un disegno divino incontrovertibile.
Eventi che si ripetono in una famiglia che non possono far pensare a una coincidenza, ma a tutt’altro.
[…]
12. PRESENTE
Fino a qualche decennio fa, capitava qualcosa che sarà molto rara negli anni a venire: andare in pensione.
Chissà se i giovani del futuro avranno mai l’occasione di ripercorrere con la mente i momenti del passato, in tutta serenità, anche quelli più burrascosi.
Dopo una vita intensa, vicende travagliate e percorsi consunti, cosa c’è di meglio che del meritato riposo?
Se capita un’occasione, inoltre, bisogna sfruttarla e fu così che nel 1993, Luciano lascia il servizio nei Vigili del Fuoco, un po’ per motivi di salute, un po’ perché faceva fatica ad andare avanti, visto che non abitava più sotto i genitori, ma ben più lontano.
[…]
13. CERCHI NEL GRANO
Una luce devastante dalla finestra.
Luciano è a letto, tranquillo nel sua pacifica quotidianità.
Qualcosa di davvero insolito.
Qualcosa di estremamente insolito.
Dopo questo avvenimento, là fuori c’erano i cerchi del grano: questo non è un racconto di fantascienza.
[…]
14. CONSIDERAZIONI
Vorrei chiudere questo libro, raccontandovi un po’ le origini di esso, com’è nato e com’è stato scritto.
Finora non mi sono presentato ed è arrivato il momento per farlo, raccontandovi quindi come ho conosciuto Luciano.
Mi chiamo Giovanni D’Iàpico e ho fondato anni fa il sito audiofollia.it , con la nomenclatura generale de “il portale della creatività” e quindi mi occupo personalmente di molti servizi, sotto il comune denominatore di “produzioni creative”, spaziando dalla musica al video, dall’audio alle creazioni letterarie.
Lavoro principalmente online, salve qualche appuntamento con qualche cliente per un colloquio diretto.
Una mattina mi chiamò Luciano in persona, ma non capii cosa volesse fare esattamente.
[…]
Ringrazio con affetto ancora Luciano per avermi reso il tramite per organizzare e rielaborare il suo libro.