Vi ho già parlato di Enrico Ruggeri, il musicista sperimentale ex Hogwash (non il cantautore omonimo) di cui avevo recensito entusiasticamente il precedente “Ius”.
Oggi torno a parlarvene: il motivo è la pubblicazione del suo nuovo lavoro,”Gli occhi degli altri”, un live registrato a Brescia il 30 novembre 2013 ed oggi finalmente disponibile in digitale su bandcamp, scaricabile gratuitamente).
Questo nuovo lavoro, conferma la vena onirica del nostro:è una traccia avvolgente di 32 minuti e 41 secondi,un drone dark ambient misterioso e molto suggestivo.
Enrico si alterna a vari strumenti ed effettistica (tra cui una chitarra col ventilatore,che apre e chiude la suite) e conferma il suo amore per i territori avanguardistici “Non allineati” e per certa sperimentazione di qualità: tra elettronica “calda”,robusti rombi analogici e rimandi noise,la traccia è un ottimo scampolo di meditazione sonora,irripetibile ed onirica,vicina a certe “situazioni” dei Sunn ) O come attitudine, ma naturalmente “personale” e affascinante….Perfino scorrevole: so che questo aggettivo può risultare “strano” per un lavoro sperimentale, ma è davvero così: l’ascoltatore rimane incollato alle casse per tutta la durata dello scurissimo sound trip di Enrico che risulta persino catartico a tratti,addirittura distensivo nel suo incedere magmatico e cupo.
Un album interessante,per chi non ha paura di addentrarsi nelle sonorità inconsuete;uno dei migliori lavori sperimentali che mi sia mai capitato di sentire.
Piccola nota:il titolo è tratto da una frase di Emil Cioran che ben si sposa all’inquietudine sonica del lavoro (““Se potessimo vederci con gli occhi degli altri, scompariremmo all’istante”) .