CORRADO MERAVIGLIA”L’occasione(La Fame dischi)”
Vi ricordate che tempo fa vi avevamo accennato che ci sarebbero state succose novità da parte della Fame dischi? Bene,se vi ricordate altrettanto bene,avevamo anticipato che avremmo parlato di Corrado Meraviglia,interessante cantautore della loro scuderia.
Ecco,finalmente oggi il giorno è arrivato! Sì,perchè il 26 di questo mese esce proprio”L’occasione”,il nuovo lavoro del bravo cantautore savonese,che abbiamo avuto modo di ascoltare in anteprima,ed è quasi inutile dire che ci piace molto.
Prima di parlare del disco,vogliamo però fare dei brevi cenni alla biografia di questo artista:come avevamo già ancicipato tempo fa tramite il comunicato stampa della Fame dischi,Corrado è al suo terzo lavoro per questa etichetta,dopo il primo cd”Parlo sempre con le persone sbagliate”e dopo il mini”ho tappato tutti i buchi con la carta assorbente”,realizzati dopo una lunga gavetta negli Emmapeel(inizialmente Rimozione Forzata)e dopo tanti anni passati a realizzare cortometraggi(difatti Meraviglia è anche un noto e apprezzato regista,con molti premi alle spalle).
Il disco in questione è stato realizzato attraverso”music raiser”ovvero con il beneplacito di alcuni volenterosi fan che,utilizzando il sistema “crowfounding”,hanno reso possibile il sogno di Corrado:una favola musicale che va a lieto fine,quindi…..ma adesso veniamo al sodo,anzi,al contenuto del disco(ricordiamo che,oltre a Corrado alla voce,alla chitarra,alle tastiere e al programming,nel cd suonano anche Giulio Catagallo al basso e Lorenzo Valerio alla batteria,mentre in altri pezzi partecipano ai cori Jesse,Manfredo e Alessandro Morini dei Mary In June).
Il cd si apre con l’insolita title-track,un brano darkeggiante e molto personale al tempo stesso,in cui tutta l’anima cantautorale(e originale)di Corrado viene subito fuori:un minuto e quaranta di intensità pianistica,che scava nel profondo,con la sua dolce malinconia(“ora hai davanti l’occasione/di scegliere con calma/senza dire troppe cose/presto mentre tutto fa silenzio/esprimi un desiderio/senza dire troppe cose”).
Ma è un attimo,perchè già con “Vacanza”lo spleen esistenziale si trasforma in un rock chiaroscuro,molto elegante ed energico al tempo stesso. Riflessioni agrodolci e una velata ironia amara(“Addestrati a stare bene/minimizzare e sopravvivere/adattarsi,trovare soluzioni/attrezzati al meglio anche per morire senza disturbare”)però non prive di una certa speranza(“lo sentivo che mancava così poco/quindi ho continuato a camminare”),adattate su un tappeto alternative rock che farebbe gola ai Motorpsycho più meditativi.
“Sam(Unmade in HK)” è un brano più introspettivo,dall’andatura trip hop,cadenzato e sporcato di elettronica(ma non troppo,giusto per “adornare”e contornare il pezzo). Un brano notturno,scurissimo,che affonda le sue lame in cupi ricordi autobiografici(“i neon davanti alle candele/illuminano altari e marciapiedi/illuminano le preghiere/magari ci farebbe bene/forse dovremmo rimanere/che qui nessuno ci conosce,qui viene facile decostruire/potremmo ritornare come nuovi”);un pezzo riuscitissimo,che avevamo avuto già modo di sentire come “apripista”su youtube,e che conferma il talento di Meraviglia nel narrare storie del tutto personali,avvolgenti,uniche….
Un perfetto singolo potrebbe essere”La bella stagione”:ritorna il gioco di chiaroscuri di cui parlavamo nel secondo brano,anche se con maggiore rabbia e intensità. I luoghi comuni legati alla primavera ed estate vengono rovesciati in maniera riuscita,parlando della difficoltà dei rapporti personali(“Vorrei sottrarti alla tua soluzione/ma è ora di godersi un’altra bella stagione/Comprerò tutte le case al mare/comprerò stabilimenti e sdraio da bruciare/non serve più/non basteranno più gli abiti stagionali/non basteranno più i tuoi mezzi sorrisi,i tuoi costumi interi”),in cui perfino la spensieratezza-viene citato in un passo il noto brano degli anni ’60”stessa spiaggia,stesso mare”-si tinge di amara constatazione. Un brano notevole,che affascina con le sue molteplici chiavi di lettura,tra i più belli a mio avviso,non solo del disco,ma anche del cantautorato indipendente di oggi.
Intima,spietata,in un meraviglioso gioco di pianoforte e chitarre è “Scatole”,in cui ritornano le inquietudini della sfera personale(“9 scatole,23 sacchetti,una valigia e qualche mobile spaccato(…)ho paura che sia stata un’illusione ottica/convincerci che tutto può cambiare/spostandosi di qualche metro/trovando un nuovo ordine alle stesse cose/che non ho voglia neanche di andare a cercare”);la metafora del cambiamento e del disagio vista con un occhio differente,ma per nulla distante dalla realtà. Un altro di quei brani che riesce a riflettere in maniera del tutto sincera,situazioni”vere”,vive,pulsanti:si parla di un gesto insignificante che può nascondere però qualcosa di più ampio e importante….a chi non è mai capitato? Nel “farsi spazio per farsi coraggio”-per citare nuovamente il testo-ognuno può leggere ciò che vuole;mi ricorda una storia che ho sentito anni fa,in cui una persona per mascherare il suo disagio interiore,si colorava o si tagliava i capelli,cercando di “cambiare identità”. E’ un po’ questo quello che vuole dirci questo magnifico brano-o almeno è la mia interpretazione personale-davvero riuscito;musicalmente,l’impronta cantautorale si mescola a dei sapori quasi seventies o “progressivi”tra le righe(forse per via del suono a-la-moog che fa capolino qua e là?)…a suo modo notturno,ma in un’ottica più”elaborata”(è anche uno dei pezzi più lunghi del full length,più di 6 minuti che comunque non risultano né stancanti né pedanti)
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I rapporti e le relazioni personali sono al centro del disco e dell’universo lirico-musicale di Meraviglia:e vengono affrontati in maniera diretta e schietta anche su”Lampione”,un’altra canzone dall’onestà commovente. Le parole tagliano come rasoi e fanno male(“ti guardo attentamente/come se questa sera fosse la prima volta/perchè mi rendo conto/che non meritavi niente/di quello che è successo/nemmeno d’incontrarmi”),in contrasto con una struggente musica affidata alla chitarra acustica e al pianoforte. Il connubio tra dolcezza e liriche dolorose-ma non “vinte”o perdenti,attenzione!-è un mix bellissimo,altamente suggestivo…..
Un sentore di rock ”intimista”si respira sulla luminosa”Le mie manie”:poetica e allo stesso tempo carica di speranza,con i dolci cori femminili da sfondo. Bellissima la melodia,così come il sound,come se ci trovassimo in un immaginario incontro tra gli Smashing Pumpkins più acustici e “tranquilli”,e la pacatezza di Moltheni e Cesare Basile:ovviamente nel gioco di rimandi,il mix che esce fuori è qualcosa di completamente nuovo….un brano quasi disteso e distensivo,che fa bene al cuore…..
Ancora rock “etereo” e”arioso” con la luminosa e caleidoscopica ”Possibilità”,tra piccole ombre e improvvisi raggi di sole(“suggerisci una nuova strategia/che non faccia male/che ci faccia uscire interi/suggerisci le parole di una filastrocca/che mi faccia stare bene,che mi faccia addormentare”).
Insolitamente “ballabile” e ritmato il finale,nel senso più positivo del termine,con un filo di elettronica,ma solo accennata e mai invadente.
Difficile però a questo punto dire quale brano sia migliore rispetto ad un altro,perchè effettivamente sono tutti molto belli;non fa eccezione quindi“folkpop”col suo accattivante titolo che non lascia dubbi a riguardo: una sorta di ballata agrodolce in forma di “lettera aperta”(“amico mio/è solo una brutta giornata/che cosa potrei raccontarti?/quale consigli potrei dare?/(…)forse mi hai sopravvalutato/lo sai che ognuno sceglie la sua verità/e quasi sempre è poco interessante”); un altro pezzo che potrebbe diventare un”classico” del nuovo”cantautorato”italiano…..e forse anche un pezzo forte nei live,nei suoi stop and go affidati alla 6 corde acustica.
Un ampio(e struggente)tappeto chitarristico è la base di “Luccica”,un brano inizialmente soffuso e quasi psichedelico nel suo scintillìo,che rivela però improvvisamente dei lampi più”aggressivi”nella parte finale(con i cori di Alessandro Morini)…..comunque nel complesso un’atmosfera distesa,rilassante,che”illumina”l’introspezione del testo(“siamo partiti senza esitazione/e forse la destinazione nessuno se la ricordava bene(…)e quando ci è sembrato di essere arrivati/stanchi,che non riuscivamo a respirare/non c’era nessuno…”),e ”luccica”appunto. Forse il mio brano preferito del disco….In una parola:intenso. Emozionante è l’altra parola chiave del brano….da brivido…(per intensità e “stratificazione”sonora-o meglio”costruzione emozionale”- mi riporta alla mente l’atmosfera “intima” di “terrorisme erotique”degli Ulan Bator….ovviamente si tratta di due brani completamente diversi,ed egualmente belli,dei capolavori in musica…..un’atmosfera intensa,di viva”poesia sonica”,che mi piace moltissimo,come un vento avvolgente in cui respirare a pieni polmoni).
“Trasparente”chiude il disco,con la sua atmosfera notturna e riflessiva,non priva di sorprese”orchestrali”e aperture armoniche insolite(e il pianoforte elettrico-fender rhodes?-che tiene insieme l’ossatura della canzone)….una dolcezza che culla e fa sognare.
Un bel disco veramente,che fa ben sperare e che è gradevolissimo all’ascolto;non avevamo avuto dubbi sul valore di Meraviglia fin dall’antipasto di “Sam” e questo disco a lunga durata ne è la conferma.
Corrado ha personalità e stoffa da vendere,e potrebbe diventare davvero la nuova “rivelazione” per quel che concerne il cantautorato rock italiano. Le sue canzoni,oltre ad essere molto personali,sono anche molto curate sotto l’aspetto musicale e dell’arrangiamento….un lavoro quindi maturo,interessantissimo e che siamo sicuri non passerà inosservato,ma anzi lascerà il segno.
Oltre all’indiscutibile talento di Corrado ,il disco conferma ancora una volta il fiuto della Fame dischi che sembra davvero non sbagliare un colpo,pubblicando sempre e comunque roba di qualità!
Quindi auspichiamo un futuro musicalmente dorato a Corrado Meraviglia,rituffandoci ancora una volta nel suo incantevole mondo sonoro e poetico…..impossibile resistere alla bellezza di questo disco,che,citando il cognome dell’autore,è per l’appunto,una vera….meraviglia!!!!!!
E,quindi,adesso corriamo a risentire tutto da capo,per rigustarci ancora una volta la sua intensità…..e brividi positivi corrono lungo la schiena…..
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