La sostanziale omogeneità del canto a cappella, con i suoi riconoscibilissimi stilemi, consente a chi lo pratica di proporre un repertorio quanto più eterogeneo di stimoli. I Cherries on a swing set lo sanno bene e non sono da meno, nella ricerca di brani disparati coi quali creare un album carico di sorprese, “Across the sky”. L’Lp viene aperto e chiuso da due brani inediti, che fanno da cornice a otto cover imprevedibili. “Other people” di Lp, senza quei suoni synth vaporosi dell’originale, viene valorizzato dalla sezione ritmica del coro. “Stay with me” di Sam Smith inoltre diventa davvero una canzone gradevole, spogliata dal sound electro pop becero che un po’ smorzava il suo potenziale soul. Questi due pezzi sono successi commerciali internazionali più recenti, ma poi si passa a rinfrescare alcuni classici della musica italiana, tutta al femminile: “Pensiero stupendo” di Patty Pravo, “Ninna nanna” di Loredana Bertè, “Piccolo uomo” di Mia Martini. Tali brani restano più o meno fedeli agli originali, invece “Un’emozione da poco” di Anna Oxa si mescola a “Eye of the tiger”, la celebre colonna sonora di Rocky III. Sembra strano ma il mix calza bene!

Poi c’è “Non, je ne regrette nien” di Edith Piaf, qui spogliata dell’arrangiamento “eroico” delle trombe, sostituito da degli ironici “Bo-bo-bo”. Spicca però la scelta di ripescare dai canti giacobini post rivoluzione francese, per interpretare “La serpe di Carolina”, canto anonimo scritto nel 1799, di cui esiste una versione del 1976 dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare. Per capirlo, a parte sapere il napoletano, è necessario calarsi del contesto della rivoluzione partenopea, contro il potere che stava virando in direzione reazionaria, dopo un periodo di relative aperture. Invece le nuove canzoni dei Cherries, “The hunting” e “L’equilibrista” mettono in mostra la capacità compositiva, specialmente nel secondo, che nel ponte contiene un’interessante progressione armonica, tra diminuiti ben armonizzati, settime minori emozionanti e acuti improvvisi. “Across the sky” è un fresco album pop, che allieta l’ascoltatore con una valida tecnica canora e corale.

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