Venerdì 30 giugno la band inglese è finalmente uscita allo scoperto con il secondo album in studio dopo il debutto del 2020. Questo disco non è solo un innegabile passo in avanti da parte del quintetto, ma è anche una definitiva conferma dei ciò che la band aveva voluto lasciare intendere durante questi due anni d’attesa. Nel 2022 era stato infatti rilasciato il singolo a sé stante “Three”, al cui ascolto molti non avevano potuto fare a meno di notare una virata del sound verso verso delle influenze chiaramente provenienti dai Radiohead; ecco, con “I don’t Know” i bdrmm ufficializzano e completano questo percorso, allontanandosi dagli stilemi dello Shoegaze classico e puro che caratterizzava l’ album di debutto, per muoversi , soprattutto per quanto riguarda le scelte strumentali e compositore, verso un’ atmosfera che ricorda parecchio quella che i Radiohead hanno costruito in “Amnesiac”. Il muro di reverb e il flanger si arricchisce , se non addirittura viene sostituito, con dei drumbeat ipnotici e taglienti, accompagnati dal groove leggermente riecheggiante delle linee di basso e dalle backing vocals eteree, per poi essere scossi ogni tanto da dei profondi e ronzanti colpi di sintetizzatore.
Per quanto riguarda la parte vocale, la produzione è quella che più rimane ancorata alle tipicità dello Shoegaze, così come le melodie vocali di tracce come “it’s just A Bit Of Blood” e “ Be Careful”, mentre in brani come “We Fall Apart”, “Pulling Stitches” e la bellissima “ Hidden Cinema”, anche nel cantato fanno breccia incursioni dello stile di Thom Yorke, con lunghi crescendo simili a sospiri che arrivano a quel magico punto, al limite con il falsetto, dove la voce si fa angelica.
In Generale, il disco è un notevole passo avanti, l’ aura di un viaggio in pullman attraverso un lungo viale alberato durante un giorno di pioggia ci avvolge e ci trascina fermata dopo fermata, le armonie tra la voce maschile e femminile ci ipnotizzano, ci legano, e finché non si arriva al capolinea non possiamo fare altro che confrontarci con i nostri sentimenti più profondi.
Va anche detto che, in un genere come questo, è storicamente stato difficile per le Band distinguersi con chissà quali opere di originalità, e i bdrmm sono ancora in una fase embrionale, in cui ancora manca quel passo per trovare un’ identità precisa, tuttavia, con questo disco ci hanno dimostrato che hanno un grande potenziale per farlo e che sono sulla strada giusta, è solo questione di tempo, magari il terzo album sarà l’ anello mancante.
Voto: 7.8
Tracce consigliate: “It’s Just a Bit Of Blood”, “Hidden Cinema”
A cura di Alessandro Zanetti