di Francesco Lenzi

 

Stasera sono in vena di confessioni musicali.
Ho riscoperto,dopo tantissimi anni,l’album di Mia Martini”il giorno dopo”,uscito originariamente nel 1973 per la Ricordi.
Ho dei ricordi molto personali  legati a questo favoloso disco.
La prima volta che ho ascoltato questo album è stato,credo,nel 1984,anzi è stata una delle prime musicassette che ho ascoltato in vita mia.Faceva(fa)parte della collezione delle audiocassette di mia madre;da un lato c’è Mia Martini, appunto, e dall’altro Fausto Papetti!
Registrazione rigorosamente lo-fi fatta coi mezzi che potevano avere dei ragazzini dell’epoca….e comunque con un suo fascino anch’essa,non me ne separerei mai per nulla al mondo.
A parte questo…..all’epoca chiaramente non capivo tutti i doppi sensi o le allusioni presenti nei testi delle canzoni,però già queste canzoni mi facevano fantasticare.
La sensazione che ho avuto,riascoltandolo dopo anni,è sempre la medesima:freschezza,ampiezza,ma soprattutto BELLEZZA.
Di Mia Martini e della sua voce magica è stato scritto tutto;cos’altro si può aggiungere?
Probabilmente nulla di nuovo,ma non mi stanco di ripetere che si tratta di una voce magnifica,in grado di”vestire”i brani,uno strumento anch’essa……un colore che dà ancora più colore al disco.
Una voce che sa essere sensuale,senza cadere in banali stereotipi.All’occorrenza grintosa,ma anche pacata,morbida e aggressiva quando c’è bisogno,due lati della stessa medaglia……..
E quanta umanità,tanta…..Mia doveva proprio essere trasparente….si capisce molto del suo vissuto qua.
E non solo per quello che le è successo poi ,e per la cattiveria dell’ambiente nei suoi confronti,cose che già sappiamo e che francamente non vogliamo tirare fuori.Però una cosa la voglio sottolineare:questa voglia d’amore,questo cantare l’amore in maniera personale,era proprio tipico di Mia…..
E i pezzi?
Su tutti”Minuetto”,dall’abile penna di Califano,un pezzo magico,dall’atmosfera bellissima,uno dei capolavori della musica italiana,e non solo.
Ma anche “Picnic”,che è “your song” di Elton John in italiano,”Picnic”,”La discoteca”……”signora”,altra cover(Di Serrat)….
Altri capolavori sono”Dove il cielo va a finire”,”la tua malattia”eccetera….
Oltre ai testi,bellissimi e mai banali,la cosa che lascia A BOCCA APERTA sono anche le musiche,e non da poco sono anche gli arrangiamenti(Natale Massara e Gianfranco Lombardi,con le rispettive orchestre;tra i musicisti del disco segnaliamo alle chitarre i mitici fratelli La bionda e Maurizio Fabrizio,oltre alle tastiere di Dario Baldan Bembo,solo per citare i più noti,ma tutti hanno un loro preciso,fantastico ruolo).
E quella degli arrangiamenti è una cosa da non sottovalutare,che mi ha fatto balenare in mente un quesito che già mi chiedo da tempo:Dove sono finiti gli arrangiatori nei dischi di oggi??????
Ovvio che non parlo di tutti gli esempi,ma in questi dischi della Ricordi e anche della Rca si respirava un’atmosfera magica,irripetibile,che oggi s’è persa…..non solo in quello di Mia Martini,,ma anche nei dischi di Battisti, degli Alunni del Sole,c’erano questi “archi magici”che non lasciavano nulla al caso…..e quindi gli arrangiamenti dei   vari Massara,Reverberi,Tony Mimms e altri,solo per citarne alcuni….un ruolo oggi che non esiste quasi più,o perlomeno nascosto alle masse.E quando c’è,oggi non è più come una volta.
Oggi vanno di moda le banalità,i cantantucoli da talent show e da “classifichetta”…ma di emozioni se ne sentono poche.E allora  io corro a rifugiarmi su questi “vecchi”solchi,che vecchi non sono……
e m’immagino Mia che sorride,pensando a chi ancora ricerca un certo modo di fare musica sia nell’ascolto che proprio nel “suonarla”

Piccolo indovinello:le canzoni”Jenny” Degli Alunni Del Sole e “The LOng and winding road”(ovviamente la versione”spectoriana”da”Let it be”del 1970)dei Beatles hanno una cosa in comune con “La malattia”da questo disco.Indovinate quale.

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