AMOUTH “Awaken” (autoproduzione, 2014)
Gli Amouth sono una delle più belle realtà musicali della mia città, sicuramente la più significativa tra quelle venute fuori negli ultimi dieci anni ;ne fanno parte Gabriele Maurizi (voce e chitarra), Danilo Giungato (chitarra), Tommaso Ristori (basso, synth) e Luca Magrini (batteria).
La band nasce come evoluzione di un precedente progetto musicale (Fudo Satellite: il loro”Primitive”è , a mio avviso, uno dei migliori album usciti in ambito underground nel 2009), complice anche un importante cambio di line-up e,soprattutto,di direzione musicale:difatti il gruppo non si è seduto sugli allori-come si usa dire-e si è rimesso in discussione….i risultati oggi si possono ascoltare su questo “Awaken”,che esce in edizione limitata di 200 copie con un packaging molto curato (il disco è contenuto dentro una scatola di legno,con caratteri marchiati a fuoco;tutte le copie sono numerate a mano).
Il sound proposto dalla band viene definito da loro stessi”post metal”: le influenze pesanti (di derivazione stoner/metal, ma anche imparentate con certo grunge) vengono, difatti, rielaborate e mescolate a stratificazioni ambient e psichedeliche, per creare un connubio inedito ed altamente personale, compatto e corposo, anche grazie all’utilizzo di accordature “sbassate” che “ampificano” l’intenso “muro di suono” creato dal gruppo.
Il disco si apre con una breve introduzione meditativa (“Il neige”), un rimbombante drone chitarristico le cui pulsazioni sono solcate da raggelanti note di synth; ma subito dopo viene lasciato spazio ad “Awake”, un cadenzatissimo macigno sonoro dalle venature scure:la voce alterna parti abrasive a melodie più pacate ma non meno ombrose (le liriche affrontano la sfera personale) e lo stesso fa il tappeto sonoro, che gioca tutto su dinamiche ben dosate, tra parti riflessive ed improvvise bordate poderose e distorte.
“The Priest” è un altro bel trip sonoro avvolgente, lungo oltre dieci minuti e adornato da suggestioni psichedeliche, tra delays incisivi e riff al vetriolo: le cadenze doom sono sempre ben evidenti e sono sposate ad influenze post-rock ed oniriche (c’è anche un lungo segmento “introspettivo” e quasi “progressivo” durante l’incedere del brano); bella anche la parte cantata, dall’interpretazione molto suggestiva e sentita (sempre presente l’alternanza tra momenti riflessivi e parti al vetriolo,così come l’introspezione nel testo)…..il finale è meditativo ed ipnotico,grazie al lieve ritorno del synth,prima di un malinconico solo “con archetto” di Danilo.
“City of gold” è una traccia ancora più introspettiva ed ipnotica,dagli arpeggi psichedelici molto incisivi,alternati a riff mastodontici;ottima la melodia della voce,così come l’intermezzo strumentale “centrale”,affidato a chitarre e basso.
“Untold” è un breve segmento drone/dark ambient affidato al synth, intento a disegnare uno scenario meditabondo ed umbratile (con morbidi “soundscapes” in sottofondo);”Departure” chiude il disco,ed è un brano notturno,in cui tornano decise influenze psichedeliche,rielaborate con incedere misterioso ed intrigante:la bravura dei musicisti è in evidenza,creando un’architettura sonora molto intensa,con giochi di volume e malinconici giri di chitarra (e nel finale torna brevemente anche la voce in tutta la sua potenza) che emozionano e scavano in profondità.
“Awaken” è davvero un ottimo disco,e conferma ciò che dicevo in apertura:gli Amouth sono la migliore band in circolazione tra quelle di più recente formazione in terra aretina.
Il loro sound è personale,ricercato ed evoluto,curato in ogni minimo dettaglio e non lascia nulla al caso:la dimostrazione che la passione e la creatività,oltre alla voglia di non darsi per vinti e di rimettersi in gioco,danno sempre ottimi frutti.
Personalmente ho sempre seguito ed ammirato la band anche nelle sue precedenti incarnazioni (addirittura da quando si chiamavano The Sleepers,ancora prima del nome Fudo Satellite:per me è un onore parlarne-finalmente ce n’è stata l’occasione!);e posso dire quindi che Amouth è un progetto che nasce già maturo,con una qualità di scrittura e di esecuzione superlativa,potente ma allo stesso elegante e ricca di momenti diversi all’interno del proprio contesto sonoro….Questo fa sì che il disco possa essere apprezzato non solo dai seguaci delle sonorità più pesanti,ma anche da chi ama un certo tipo di ricerca all’interno del rock “alternativo”.
Quindi,non lasciatevi sfuggire l’occasione di ascoltare questo disco e cominciate a seguire la band:vi assicuro che in un panorama affollato da cloni modaioli e da “fake”costruiti a tavolino,una band come gli Amouth è davvero come una rigenerante boccata d’ossigeno…..
“Awaken”:una bomba sonora che-fedele al titolo-vi risveglierà dal torpore quotidiano;chi non ci crede,che sia condannato a sorbirsi la sterilità dei talent-show per l’eternità!
Supporto totale!Horns up!
PS:per seguire le prossime mosse della band,restate sintonizzati sui seguenti siti:
http://www.facebook.com/amouthband
http://amouth.tumblr.com/