ALBERTO SANNA & FRY MONETI “Sul palco all’FBI club”( s’ardmusic).
Ci sono dei dischi la cui sincerità si riconosce subito,al primo ascolto,così come il clima di vera amicizia nel quale sono stati composti e suonati.
Ed il disco di cui vi parlerò oggi,è uno di questi:non solo è un ottimo esempio di musica d’autore,ma è innegabile come esso sia pervaso da “buone vibrazioni”,in tutti i sensi.
Alberto Sanna e Francesco “Fry” Moneti si sono conosciuti,difatti,suonando in giro e,dopo aver stretto una salda amicizia,hanno deciso di fare qualcosa insieme musicalmente:il risultato oggi si può ascoltare,grazie a questo eccellente cd(che,lo ricordiamo,è stato realizzato con successo tramite la campagna targata MusicRaiser,ovvero il”crowdfunding”di cui abbiamo parlato spesso negli ultimi tempi)e anche”vedere”,dato che l’incontro tra questi due grandi della musica,è stato suggellato anche da un dvd(di cui torneremo sicuramente ad occuparci prossimamente).
Per chi ancora non conoscesse questi due personaggi,occorre un breve ma doveroso riassunto:Alberto Sanna è uno dei più importanti cantautori rock sardi(tra le sue esperienze passate,ricordiamo gli High Voltage/TNT,gli Animanera o i”rock&rollers”Jumpin’Jivers,solo per citarne alcuni),un poeta dall’anima blues che,oltre a cantare e comporre,suona la sua chitarra accompagnandosi con una curiosa”batteria a pedali”e con l’inconfondibile armonica a bocca(le sue esibizioni come “one-man band”sono ormai leggendarie,e continuano con successo ancora oggi).
Francesco Moneti è il virtuoso violinista/chitarrista dei Modena City Ramblers(è anche uno dei fondatori della Casa del Vento-col quale tutt’oggi collabora spesso);ma la sua profonda conoscenza degli strumenti a corda(suona anche il mandolino elettrico,che è uno dei “protagonisti” di questo disco!)ha fatto sì che siano innumerevoli i progetti paralleli che lo vedono protagonista,oltre alla band”madre”(ricordiamo i FryDa ed i #41,oltre a numerose partecipazioni come sessionman a moltissimi dischi che sono la “crema”della scena combat folk e alternativa italiana:impossibile elencarli tutti in questa sede!).
Dall’incontro tra questi due grandi musicisti non poteva non nascere un ottimo album:e questo disco(completamente registrato dal vivo)mantiene tutte le promesse.
Sono 12 tracce entusiasmanti(più un video che svela alcuni”segreti”di questa particolare unione di musicisti),che affondano le proprie radici nel folk rock e nel blues,rivisitati però nell’ottica personale di Alberto e Fry(ma vale la pena citare altri due validi musicisti che partecipano al disco,Maurizio Congiu al contrabbasso e Sixto Marquez alle percussioni).
I concetti che girano intorno all’anima di questo album non parlano solo d’amicizia,ma anche del”viaggio”,visto come”scambio culturale”,della voglia di verità ,come una sorta di riflessione sulla vita”on the road”tipica dei musicisti…ma adesso ne parlerò in maniera più approfondita,traccia per traccia.
“Tutto quello che ho”apre l’album ed è uno dei brani più sinceri che abbia mai ascoltato in vita mia:Alberto mette a nudo la sua anima(“Ti offro tutto quello che ho/che solamente un pezzo non si può”),pregi e difetti compresi(“le mie radici,tutti i miei segreti/le mie cicatrici,varie ed eventuali/il mio passato con tutti i miei scheletri negli armadi”),su un tappeto acustico rilassato e disteso,con il violino di Fry in evidenza.
“Ogni uomo”è una canzone più malinconica e riflessiva(“ogni uomo ha un angolo segreto/dove è chiuso a chiave il suo vero amore”),dalle chiare influenze folk(ed introduce il tutto un’armonica dal sapore Dylaniano):tuttavia non c’è amarezza,e le parole non sono mai “dome”,ma al servizio di pensieri che indagano sulla sfera personale senza negatività.
La voglia di riappropriarsi del proprio io,di essere sé stessi ad ogni costo è evidente nella rockeggiante”In questa città”(“e se per te va bene così,io no/io non ci sto/rovesciamola questa città/che non vuol capire,non vuol sentire”):bellissimo il dialogo tra l’acustica di Alberto e l’inconfondibile”mando bird”di Francesco.
Un sentimento di rivalsa pervade anche “Proprio adesso”,una ballata più introspettiva:è una canzone che sprona a non lasciarsi abbattere,a continuare ad andare avanti anche quando tutto sembra voltarci le spalle(“e i giorni sono tutti uguali,insopportabili e banali/vorrei essere roccia per non piangere(..)proprio adesso che i miei sogni cadono a pezzi,non mi fermo ora ad un passo dalla realtà(…)se resisto ora,questa gabbia sarà la mia libertà”); la malinconia dettata dal violino e dagli arpeggi di chitarra traduce in musica le inquietudini del testo,così come la “grinta”del ritornello,che improvvisamente sovrasta tutto.
Anche “Nel mare”è una riflessione su sé stessi,ma l’introspezione in questo caso svela tutta la sua solarità:si parla di”lasciarsi andare”,magari proprio di fronte al mare(“voglio tuffarmi nel mare/e andare giù fino in fondo,duemila leghe dal mondo”);e difatti è un brano molto accattivante,che suggerisce di buttare via tutte le preoccupazioni e i pensieri che attanagliano la mente(e la riscoperta della natura può servire anche al riavvicinamento con sé stessi:è questa la chiave del brano).
“Quelli come noi”è un altro ottimo tassello di rock cantautorale carico di positività poetica(”quelli come noi non si piegano/quelli come noi non cedono/giocando sulla propria pelle/quelli come noi non moriranno mai”):la volontà di andare avanti per la propria strada,con dignità e coerenza,è uno dei messaggi ricorrenti nelle canzoni di Alberto,ed è affrontata sempre in maniera diversa e convinta(e non potrebbe essere altrimenti). Da antologia l’assolo di Fry, con lo slide che solca il mando-bird “trattato”con l’e-bow
C’è spazio anche per un po’ d’ironia tinta di rock & roll con”Alla scuola elementare”,che Alberto presenta come”un figlio del quale ho cercato di sbarazzarmi per lunghi anni senza mai riuscirci”:non è impossibile immaginare che dietro la storia dei discoli protagonisti del pezzo(la cui unica soluzione sarebbe di”spellarli vivi”,come dice il testo!) ci sia anche dell’altro(secondo me le chiavi di lettura sono molteplici,in primis un’osservazione col sorriso sulle labbra della società odierna).
Si ritorna su un mood introspettivo e lievemente umbratile su”Dentro di me”,in cui le riflessioni sono pura poesia (“dentro di me c’è un foglio strappato/per ogni giorno che muore”)che lascia sempre la porta aperta alla speranza(“seguo la luce/e lascio che sia lei a guidarmi,a mostrarmi la via”):un brano che commuove ed emoziona(particolarmente riuscito il mix di musica e parole;la voce segue le note struggenti del violino per un connubio unico).
“Angeli di strada”è un blues personale e notturno,un inno alla coerenza e alla conferma della propria unicità,che sono le chiavi per la salvezza(“noi che siamo nati in una notte di vento/noi che siamo figli di una terra amara/noi controcorrente,noi fuori tempo/noi andiamo dritti per la nostra strada”);”Limpido e chiaro”è un brano più pacato e disteso(il violino e l’acustica -così come le percussioni-suggericono sentimenti “estivi”),un invito ad aprire gli occhi e a non vivere di illusioni(“riprenderò la strada/e andrò un poco più distante/anche se ad ogni viaggio,la valigia è più pesante”),ma sempre a testa alta(“voglio vivere/vivere fino in fondo/e sorridere dei capricci del mondo”).
“Correre”è un brano sulla libertà(“io devo correre/fino all’ultimo filo di fiato/giocare,vincere,perdere/morire di noia no”),da assaporare in ogni sfaccettatura,come una boccata d’aria fresca a pieni polmoni:Francesco in questo brano dà sfogo alle sue voglie e alle sue radici hard rock,applicandole al suo mando-firebird(come lui stesso dichiara spesso nelle interviste,si diverte ad applicare la tecnica della chitarra sul violino e mandolino e viceversa,e l’effetto è sempre strabiliante e portentoso).
“Spiagge bianche”è il brano conclusivo,ed è l’unico registrato in studio:un’altra canzone emozionante che parla di”radici” e difatti è un bel ritratto nitido e poetico della terra di Alberto(vivo con la voglia di fuggire via/ma queste spiagge bianche sono casa mia”),al quale partecipano pure Silvano Lobina(basso e chitarre)e Daniele Russo(batteria).
Come dicevo all’inizio,a fine disco,c’è anche una traccia video(che si può comodamente vedere su ogni tipo di pc)molto interessante,in cui Alberto e Francesco spiegano un po’ di segreti e di retroscena sul loro incontro e sulla realizzazione del disco.
Come avrete capito,questo live album è un disco da non perdere:la registrazione”In concerto”ne accresce il già indiscutibile valore ;difatti,sembra proprio di assistere ad un concerto dei due(la registrazione è piena di calore e colore,come dev’essere appunto un live!).
Le canzoni di Alberto sono delle vere e proprie poesie,ottimamente interpretate e oneste,dirette,sincere,sempre all’insegna della coerenza (devo confessare che non conoscevo bene la sua musica,prima dell’acquisto di questo disco-al contrario dell’arte di Fry che ammiro,conosco bene e seguo ormai da anni-ma ne sono rimasto sinceramente rapito e conquistato).
Entrambi i personaggi,poi sono dei portenti:Mr.Sanna con la sua voce molto profonda e particolare e la sua maestrìa nel districarsi alla chitarra,all’armonica e alle sue percussioni”a pedale”(oltre all’ottimo songwriting)si mescola in maniera assolutamente perfetta con l’alta caratura tecnica di Francesco,che dà sfoggio della sua indiscutibile bravura nei vari strumenti(oltre al violino e al mando-bird,si cimenta anche nei cori)e si conferma non solo come il miglior musicista proveniente da Arezzo(una cosa che penso da una vita e che ribadisco),ma come uno dei migliori in Italia(anche per la sua sapienza di coniugare la tecnica-che non è mai fine a sé stessa,ma sempre al servizio della canzone-al feeling).
Insomma un incontro tra giganti della musica che è destinato ancora a fare grandi cose;penso proprio che questo sia solo l’inizio di una grande vicenda umana ed artistica,che ci regalerà altre sorprese in futuro….
Nell’attesa di tornare a parlare di questo incredibile duo,vi invitiamo caldamente ad andare a sentire i nostri eroi e di comprare questo cd:non ne rimarrete delusi,perchè qui c’è tanta buona musica e tanta poesia…..non avete scuse,quindi,e non dovete privarvi di questo ascolto:sono canzoni che fanno bene al cuore e alla mente,che non solo vi trasmetteranno emozioni,ma vi insegneranno anche qualcosa d’importante.
Un esempio da seguire e una lezione di vita,non solo musicale:fidatevi!