Se credete che i gruppi che vengono dall’estero abbiano qualcosa in più dei gruppi che abbiamo in Italia, beh, vi sbagliate di grosso.
Cari lettori di Audiofollia, qualora abbiate questa convinzione esterofila, vi “punirò” con un nuovo ascolto, facendovi ricredere pesantemente: stiamo parlando di “A world of silence”, con il loro album “Still” che suona straordinariamente internazionale. I nostri hanno già alle spalle esperienza e “vittorie”, tant’è che nel Luglio 2012 partecipano al contest Summer Giovani istituito dalla Provincia di Lucca, all’interno del Summer Festival, e si classificano terzi con il brano “Pollen”.
Nell’autunno 2012 si esibiscono in giro per la Toscana, in particolare presso La Centrale di Pisa, come apertura a Simonne Jones, nota artista statunitense.
Nel Dicembre 2012 entrano in studio per registrare il loro primo EP, in uscita a Maggio 2013, con il titolo omonimo “A World of Silence”. Nel Dicembre 2012 entrano in studio per registrare il loro primo EP, in uscita a Maggio 2013, con il titolo omonimo “A World of Silence”. Vincitori del primo premio della XVII^ Edizione del contest Suoni nella Notte di Cerreto Guidi e vincitori del premio Radio Lady per il brano inedito più radiofonico, con “First Human Attack“.
Tra le apparizioni più importanti nell’inverno successivo, l’apertura del concerto di Alteria, direttamente da RockTV, presso il Borderline Club di Pisa.

Nel Febbraio 2014 vengono citati nella HOT LIST 2014 delle band fiorentine sul giornale “Firenze Spettacolo”Partecipano all’edizione 2014 di Obiettivo Blues – Route to Pistoia Blues e si classificano al primo posto conquistando la possibilità di aprire il concerto dei Morcheeba presso il Main Stage del Pistoia Blues il 13 Luglio 2014. Il 21 Febbraio 2015 esce il primo album della band dal titolo “Still”.Tramite questo articolo potrete vedere il videoclip omonimo dell’album e ascoltare tutti i brani tramite il player, oppure se volete sostenere questo bravissimo gruppo, acquistatelo su bandcamp a 7 € ; sostenere la musica che amiamo è un grande gesto culturale di civiltà. Adesso ascolteremo insieme l’album, brano per brano, lasciandoci trasportare da un sound che non ha nulla da invidiare a gruppi come Skunk Anansie, Evanescence, Cramberries, No Doubt, The CardigansRimaniamo su un sound anni ’90, senza per questo apparire “datato”, anzi, abbiamo tanti spunti di grande freschezza, a tratti elementi “crossover” e uno splendore nei suoni non indifferente, tipico dei giorni nostri. Con un intro di grande atmosfera, quasi ambient, iniziamo ad ascoltare la prima traccia dell’album: Something Permanent con un cantato quasi soffuso, un riff di chitarre non distorte quasi ipnotico che gradualmente si evolverà in un inciso distorto quasi stoner e un cantato graffiante. I due episodi si alternano quasi ciclicamente. Le strutture dei brani sono abbastanza complesse, a volte la chitarra distorta non si limita a compiere accompagnamenti ritmici ma dialoga in maniera creativa con la linea vocale come nelle strofe di High Score e le armonie non sono composte dai soliti quattro accordi che si ripetono all’infinito, ma godono di interessanti variazioni; in questo brano abbiamo una coda molto avvincente dove si percepisce un po’ di sospensione, di “vuoto”, prima dell’esplosione finale, addirittura a più voci.
Ed eccoci ad ascoltare il brano vincitore di quel Summer Festival di cui abbiamo già parlato, “Pollen” , che percepiamo maestoso e allo stesso tempo avvolgente con degli elementi che variano dal blues al rock’n roll con il cantato grintoso di Benedetta Capecchi , ma dai tratti distintivi di grande sensualità che si manifestano in un’atmosfera assolutamente trasognata nel brano Mare Mendacis , bellissimo, soffice, una parentesi di grande poesia musicale che a un certo punto dell’album sentivamo la necessità di ascoltare, anche se non mancano gli incisi puramente “rock”; in questo brano possiamo ascoltare degli interventi di basso da parte di Alessandro Sebastiani che presentano gusto, ottimo tocco e precisione tecnica. E finalmente un po’ di elettronica molto, molto discreta in First Human Attack , ma trattasi di piccoli cenni di effettistica perché già dopo qualche secondo, esplodono le chitarre di Matteo Benvenuti , senza pietà e con un tiro non indifferente, il tutto finalizzato a creare un sound epico. Hey, questo intro di drum machine mi piace proprio in “Non Sense” , sesta traccia dell’album, come annunciato dal titolo, abbiamo una struttura irregolare dal gusto puramente sperimentale, delle armonie ai limiti del dissonante e un cantato “americanissimo” dal gusto quasi pop, ma il magistrale “pestare” di Daniele Cianferoni alla batteria non lascia dubbi, ribadisce l’anima ribelle musicale di un sound che rockeggia senza lasciare indifferenti. Ricordiamo che il bassista Alessandro Sebastiani è anche l’autore degli “artwork”, ovvero l’autore dei loghi, copertine, disegni, ecc. Siamo già alla settima e penultima traccia, ovvero “Still” , l’omonima dell’album e di cui abbiamo il videoclip che vi ricordo ancora di visionare, in quanto ben fatto e dalla bellissima fotografia…non siete curiosi di “vedere” i musicisti che avete ascoltato e soprattutto l’intrigante Benedetta, frontwoman della band? Che dire, questo brano rimane davvero in mente, forse è questo il motivo per cui è stato scelto come pezzo rappresentativo. E siamo arrivati alla fine di questo EP, l’ottava traccia è “Achille” dal gusto vagamente “indie”, la struttura ricorda un po’ il primo brano, quasi a voler chiudere con lo stesso spirito dell’inizio, alternando sempre momenti di atmosfera soffusa e selvaggia energia rock.
La coda è spettacolare dove si inseguono cambi di tempo ed “ingredienti” compositivi di ogni tipo, tra quelli che abbiamo avuto modo di gustare in tutte le altre tracce.
Che dire, cari ascoltatori audiofolli…stiamo parlando di un album uscito pochissimi giorni fa, il 21 febbraio 2015…freschissima novità da assimilare, riascoltare, grande qualità musicale da vivere e rivivere tra momenti di meditazione quotidiana e coraggiosa esplorazione del mondo esterno, perché è un disco che sa essere schizofrenicamente introspettivo e sfacciato nella sua luminosa e oscura estroversione. ( A cura di Giovanni Biluè D’Iàpico )

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