NAOMI PUNK “The Feeling”(Captured tracks)
Che Seattle è sempre stata un ribollire di sonorità e un fiorire di gruppi è risaputo.Anche oggi che non è più tanto sotto le luci dei riflettori dello show business,di bands valide che vengono da lì e zone limitrofe ne escono molte.Deve tirare un’aria buona da quelle parti….
I Naomi Punk sono un trio molto interessante,e vengono proprio da Olympia/Seattle;però sono MOLTO diversi da qualsiasi altra band proveniente dalle stesse zone,quindi chi si aspettasse di ascoltare un gruppo “grunge”,almeno in quello che siamo abituati ad associare al genere o a similitudini con altri artisti provenienti da là,rimarrà spiazzato,ma piacevolmente
Infatti il rock dei Naomi Punk è un pò diverso:è come se i nostri volessero riscrivere le regole del rock&roll a modo loro,e lo fanno in maniera sapiente.Il “punk”a cui si riferisce il nome del gruppo,è più che altro un sintomo della loro”attitudine”,perchè i nostri non suonano come i nuovi Black Flag e,nonostante si scorgano delle chiare influenze,sono uno dei gruppi più originali che mi sia capitato di sentire ultimamente perchè….non assomigliano veramente a nessun’altro!Una cosa non da poco,a pensarci…ma veniamo a questo disco!
“The Feeling”si apre con “Voodoo trust”,un pezzo dall’andatura sghemba,che si snoda su di un riff tipicamente rock&roll(con i suoni “twangy”della chitarra in evidenza),però su una ritmica nervosa e in continuo divenire,su cui si staglia una voce personale,unica.Come inizio direi non c’è male veramente,anche perchè non ci sono paragoni da fare con altri gruppi.
E lo “twang”ritorna anche su”The spell”:un altro brano dall’andatura curiosa,allo stesso tempo tradizionalmente rock&roll come attitudine quanto completamente diverso da quanto si è ascoltato fin’ora nel genere.Se è vero che,nei primi secondi in cui il pezzo parte, certe coordinate sonore possono portare a far pensare a dei Cramps raffinati al rallentatore o a un Link Wray psichedelicizzato(ma senza effettistica),è anche vero che quando pensi di aver capito in che direzione andranno a parare,non appena comincia il cantato,il pezzo prende tutt’altra direzione.Insolitamente melodico,a suo modo.
“CLS+Death Junket”spiazza ulteriormente;è un brano insolito,strumentale ,voce e tastiera,che sembra provenire da un ricordo lontano,da una vecchia cassetta registrata e consumatissima(e un misterioso finale con voci in reverse).
“Thrashworld”è insolitamente ipnotica,con un arpeggio iniziale molto dark,forse l’unica cosa riconducibile fino a questo momento alla classica scena di seattle,ma è solo un brevissimo momento che te la fa ricordare.La voce è straniante,e come la struttura della canzone,personalissima,tesa,mai sopra le righe.
“Burned body”è un altro pezzo mid-slow(diciamo così),ma con una melodia irresistibile(il bello dei Naomi punk è anche quello di essere energici e rocciosi senza ricorrere a distorsioni pesantissime o deflagranti,anzi!).
“Gentle movement towars sensual liberation”si colloca esattamente nello stesso stile del brano”CLS”,strumentale, suonato dalla tastiera,molto retrò e registrazione vagamente lo-fi.Il brano che dà il titolo al disco è stupendo,di ampio respiro,con una melodia originalissima nei stop and go ed è ormai chiaro che i Naomi PUnk hanno un proprio stile,personalissimo!Musicalmente potrebbe essere una melodia vintage ammantata di dark,con improvvisi sprazzi di luce….anche qui non si può paragonare a nulla di immediato,se non al loro trade-mark,segno che questi ragazzi hanno assimilato bene i loro ascolti e “frullati”in un mix totalmente nuovo.
Dopo è la volta di un altro curioso intermezzo chiamato”Eon of love”,nello stile dei brani strumentali citati in precedenza,in cui fa vagamente capolino dell’elettronica(vintage anch’essa?),ma sempre alla loro maniera,e sempre con un suono da vecchio nastro.
“The Buzz”è il brano più marcatamente psych-sempre però sotto un’ottica”diversa”e non facilmente riconducibile a qualcos’altro di noto-,in cui ritornano i vibrati delle chitarre,e vive di un’anima in bilico tra luci ed ombre….
Di fatto,il disco si conclude così,e mai brano poteva essere più adatto:un’atmosfera vagamente straniante si colloca tra strofe più distese e vagamente(ma molto vagamente)hard-blues,sempre dominate dalla pulizia delle chitarre…..che non sono”pulite”in QUEL senso,ma non dominate dalle distorsioni.Che altro dire?Un disco che spiazza piacevolmente,come dicevamo nell’introduzione,che ha dalla sua molti pregi,uno su tutti quello dell’originalità.Rendere l’idea di che ROCK suonino i Naomi PUnk è estremamente difficile,data la loro personalità forte,diciamo che a mio avviso le loro influenze vengono dalle più svariate fonti;è come se fossero dark senza essere dark,Vintage senza essere dei nostalgici,e così via.Se è innegabile che ci sia una mistura di dark e sixties sound qua e là,come alcuni accenni blues,il tutto è rimescolato e miscelato in una maniera mai sentita prima!E’ come se i nostri avessero assimilato bene diverse stagioni musicali del rock-almeno quelle preferite dal trio-le avesse smontate e rimontate in una maniera nuova e funzionante!Provare per credere,questi Naomi Punk se non faranno la storia,poco ci manca….di sicuro sono da tenere d’occhio!
AH,piccola precisazione:In origine questo disco era stato pubblicato solo su vinile,il che la dice lunga (in senso positivissimo!) sull’attitudine del gruppo,e solo adesso è stato ristampato su cd dalla Captured Tracks!
Francesco Lenzi