TONI MORETTO “Il sole dagli occhi(TM records)”
Ancora una volta vogliamo stimolare il vostro interesse, proponendovi delle fresche novità,e spaziando come sempre a 360 gradi su tutti i generi musicali.
Quello di cui vi parlerò oggi è un disco colorato ed estivo,perfetto per questi primi caldi che finalmente stanno arrivando anche da noi!
Toni Moretto è un personaggio di culto,e uno che di reggae se ne intende,anche perchè è una vita che oltre a suonarlo,lo”vive”in prima persona:è stato tra i fondatori dei mitici Pitura Freska,ed in seguito ha aperto una sala prove/”laboratorio”nel fiorentino,dove si incontrarono molti personaggi
storici del reggae toscano!
Ma la storia di Moretto non finisce qui,perchè dal 2000 inizia a collaborare come cantante/chitarrista con Il generale,Jahmento,Jaka e One drop band…..e a tutt’oggi,porta avanti un suo live(oltre a quelli con Il generale e Toni Acustici)…con queste premesse,potrete ben capire che si tratta di un personaggio di alta caratura artistica e di notevole esperienza.
E anche il cast che lo accompagna non è da meno,anche perchè è composto da alcuni big della scena reggae ,ovvero i 3 One drop band Ludus Pinski(tastiere),Irie V(basso),Daddy wally(batteria),coadiuvati da Riverbero(tastiere),Gincaman(percussioni),Boschetto(sax)e Andrea Cellai(tromba),tutta gente che ha un curriculum di tutto rispetto nell’ambito del genere.
Ma veniamo al disco adesso,che è il suo terzo da “solista”!
L’inizio,affidato a “La voce” non lascia dubbi sulle”radici sonore”di Toni:e difatti di ottima”roots music”si tratta,solare e carica di positività e dal ritornello irresistibile(“libera la voce,la tua voce/in questo mondo assai feroce”).
“Il sole dagli occhi”è il singolo apripista(e la title-track,ovviamente)del quale è stato tratto anche un videoclip:nel brano, Moretto reinventa il reggae,con progressioni di accordi non banali e che donano un tocco di malinconia delicata,ma che lascia subito spazio a “positive vibrations”.
Si prosegue con la rilassata”Lei”,dalla bellissima introduzione acustica;una sorta di “particolare” love song “in levare”che brilla come un diamante,data anche la delicata poesia delle liriche(“Perchè quando mi apro a lei/han più luce i giorni miei(….)è come brezza che tocca ed accarezza/e sfiora questa vita con trasparenza/confusa o chiara,sia come sia la trama/lieve lieve ogni foschia dirada(…)è la leggerezza che dà luce ai giorni miei”). Potrebbe essere un eccezionale hitsingle e chissà che non lo diventi,le qualità le ha tutte!
Focalizzata di più sul sociale è”Vedi,devi”,un altro gioiello reggae che suona quasi come un’outtake inedita dei Wailers di metà anni ’70;diretto,ma mai banale il testo,con un ritornello che riassume alla perfezione il concetto a cui ruota intorno il pezzo(“vedi,devi,quaggiù pare che devi/ fare il furbo se non vuoi restare a piedi”).
Ma la musica di Toni Moretto è sempre molto ricca e piena di sorprese;ed ecco infatti che l’estiva”Sabbia d’africa”è un’appassionata dichiarazione d’amore per questo continente(e anche per tutti gli africani presenti in Italia,come spiega il testo),che mescola sapientemente roots e world music.
Insolita e dalla riminiscenze seventies(con un’introduzione chitarristica che ricorda l’Hendrix più blueseggiante)è”Rito propiziatorio”:la dimostrazione palese che Toni Moretto è uno dei più originali compositori ed interpreti di reggae in italia,mai ripetitivo e mai scontato,anzi,al contrario ricco di inventiva e di soluzioni sempre diverse……da applauso il solo di chitarra(ma anche la ritmica!)
L’amore ritorna con un pizzico d’ironia in “Quando sei”(“a me ti descrissero allegra ma orripilante/tanto che io fui fortemente assai curioso di conoscere/(pensavo) un mostro aberrante”recita l’inizio!),una ballad acustica che mescola la musica Giamaicana a riminiscenze quasi”gitane”o spagnoleggianti(complici anche la malinconica fisarmonica e gli accordi della chitarra acustica);e la canzone scivola via che è un piacere,nella sua descrizione divertita e divertente di un’insolita “storia d’amore”.
E ritorna anche il tema sociale su”Solidarietà”,dalle ombrose chitarre e dai ricchi fiati:l’attualità è al centro dell’attenzione,nella sua spietata realtà,e non fa sconti a nessuno,sebbene sempre descritta con tono poetico e garbato(“quante vite comprate/da soldi e da bugie/quante vite spezzate/da sordide strategie/perchè la smania di potere e di ricchezza/è la più cieca malattia/che nemici rende schiavi e poi ci lascia soli in mezzo alla foschia”):la soluzione che ci salverà dai nostri mali moderni è,naturalmente, la solidarietà(“contro ogni crisi e carestia/guerra e rivalità/l’unica chance è:solidarietà”).
Anche la magia della musica viene descritta in maniera limpida;difatti”Cantare”è un bel ritratto della vita artistica del musicista,e di quell’alchimia che si crea,appunto,cantando/suonando e creando musica(sia tra i musicisti stessi,che tra l’artista e i numerosi fan/Ascoltatori).
Un bel brano notturno,sicuramente perfetto per le serate”Live”,per riscoprire la voglia di “vivere” la musica,come succedeva anni fa(ed esemplari infatti sono,ancora una volta,le liriche:”rivoluzione stasera/reggae,roots,colora l’atmosfera/non ci sono ipocrisie/nè politica,nè altre bugie/stare insieme è la nostra via/è la cura contro ogni malattia”).
Scintillante fin dal titolo è”Per illuminarmi”,dal ritornello coinvolgente(e squisitamente”pop”,nell’eccezione più nobile del termine,con riminiscenze anni ’60) e dalla solarità irresistibile:in maniera assolutamente brillante ed originale viene affrontato un tema insolito per una canzone,ovvero quello del”risparmio energetico”(“per respirar meno veleno/io m’illumino di meno”)…..ed anche una notte stellata e senza neon artificiali,dopo una giornata stressante,può non essere foriera di misteri e di tenebra,al contrario può essere d’ispirazione per relax,per riscoprire lo stare insieme e…. tanto gioioso ritmo!
Affidata ad una rilassata(e distensiva) chitarra acustica è “Nell’aria”,un pezzo dalla filosofia quasi”hippy”:il brano è adornato da un simpatico flauto dal sapore vintage(e perfino un hammond fa capolino qua e là).
Il testo presenta molteplici chiavi di lettura(un po’ come accade anche con altri brani del disco),una sorta di ritorno alla natura,introspettivo e riflessivo,oltre che un omaggio “sentito” e sincero nel testo ai padri della musica di cui Moretto si fa portavoce(ed in particolar modo,probabilmente,al padre più grande di tutti in questo ambito,avete già capito….ovviamente le mie”percezioni” e considerazioni sono del tutto personali),con un bel misticismo di fondo.
Musicalmente è una sorta di folk-reggae davvero originale e inconsueto,che impreziosisce ancora una volta di più il contenuto dell’album.
Il disco si chiude con una riuscita versione dub di”vedi,devi”,dai contorni psichedelici,ballabile e notturna.
Davvero un bel disco di sane vibrazioni all’insegna della bellezza e della positività:di questi tempi è un ottimo segnale…e Toni Moretto non tradisce le aspettative,anzi,dimostra ancora una volta di essere uno dei più originali artisti in ambito “reggae”italiano,che potrebbe addirittura superare in fama altri artisti più noti all’interno della scena….la qualità c’è,e anche una certa voglia di osare;se a tutto ciò si unisce anche un’innata capacità di descrivere il presente e le emozioni con rara sensibilità,il quadro è completo.
Un disco,quindi,che mi sento di consigliare sia ai patiti del reggae,sia agli amanti di tutta la buona musica in generale,sia alternativa che non,e a quelli che cercano emozioni vere in ottime canzoni:musica e poesia vanno di pari passo qua,e non deludono…..
Attendiamo adesso con ansia i prossimi live di Toni e la sua allegra band!
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