CORTEX”Cinico romantico”(autoproduz.)
Cortex è il monicker di Enrico Cortellino,un originale cantautore di Trieste che con “Cinico romantico”è al suo secondo appuntamento discografico,rigorosamente autoprodotto in questo caso.
L’ingrediente di questo disco è solo”apparentemente “semplice:chitarra e voce,qualche nota di pianoforte,qualche volta un’armonica,talvolta una batteria e poco altro…in realtà le canzoni di Cortex riportano al centro un songwriting schietto ed interessante,inedito,in cui vengono affrontati temi attuali in maniera originale.
Si apre con un arpeggio elettrico e dal sapore psichedelico, quasi”californiano”il primo pezzo del disco,”Aspettando d’impazzire”:in realtà il brano è un rock placido dalle influenze blues( e un certo aroma”sudista”vagamente accennato) non privo di una certa ironia(“aspettando d’impazzire/mi sembra quasi di morire/resto fermo non so che fare/così mando tutti a cagare/e non mi resta che il bicchiere”);una canzone che affronta in maniera personale i rapporti sociali,siano essi l’amore (“mi è rimasto un nodo in gola,sai?/il tuo cuore è una tagliola”)che il raffronto con gli altri.
L’anima blues di Cortex si fa più preponderante su”Complicare”,sempre in bilico tra il sorriso e sentimenti più introspettivi,ma mai affrontati in maniera”negativa”(la soluzione non ti potrò dare/solo tu potrai capire/non ti posso insegnare/ciò che dovrai costruire/non mi resta che aspettare/tanto a me piace cantare/tanto al domani non voglio pensare/se con te non potrò stare”).
Ironia e disincanto su”La felicità secondo Leopardi”,tra riflessioni personali e ricordi di rock anni ’70,con una voce velatamente distorta che spinge sempre sulle”blue notes”;suonare e cantare,oltre che comporre è sempre un’evasione positiva,anche se può aiutare a crescere e maturare nella realtà(“suonare la chitarra e cantare un’emozione/il mondo che era grigio ora è tutta un’illusione di felicità/stringere una donna ma non per farle male/per volerle bene e sentirla più vicino”).
“Per avere il tuo cuore”suona come un Battisti blues del nuovo millennio,una sorta di”tempo di morire”dei giorni nostri,una canzone assolutamente divertente e divertita,dall’attitudine giocosamente rock&roll che si rispecchia anche nelle liriche(“per avere il tuo cuore/voglio tanto rumore/per il tempo imbrogliare/ora mi metto a gridare/una canzone da cantare/per i tuoi occhi/sì,stregare/ah,ma che dolore”).
“Bori$”presenta un’anima quasi cajun;in questo brano viene cantato il disfacimento e la rovina dei valori del nostro tempo con semplicità,in maniera diretta (“il potere sono i soldi/il potere è fare soldi a palate/il potere è una corazza di danaro/ma chi l’ha detto?”),ma ci vuole poco per sperare un po’ e in meglio e le cose semplici sono sempre le migliori e non hanno prezzo(“un sorriso non ha valore/per cambiare il tuo umore/e la gioia dei bambini/non sta mica nei soldini”).
Bellissima”L’era della pietra”,tra le mie preferite del disco,dai riflessi Younghiani(con quella sequenza di accordi che emoziona vivamente),e ritorna uno sguardo lucido e ironico sulla nostra,alienante società(“certo comodo vorrai stare/qualcuno vorrai eliminare/spendi,spandi,effendi/ti spaccherei volentieri i denti/hai costruito democrazia/cribbio,ora non sai più che sia/e allora fammi vedere/quant’è forte il tuo potere”).
Anche l’inquinamento non viene risparmiato nell’analisi di Cortex(“c’è poi chi buca la nostra terra/solo per andare più veloce/ma dimmi dove vuoi andare/cristo,han bucato anche il mare”);ottimo anche l’assolo di chitarra in chiusura del pezzo.
Dall’atmosfera più rarefatta e decisamente introspettiva è”Ho la testa tra le nuvole”,con improvvise settime maggiori che danno un tocco sognante e solare al brano,e perchè no,anche un pò”sornione”,da siesta.
Puro”relax and roll”,se mi si può concedere il termine,con la consueta ironia nelle liriche e dall’irresistibile ritornello(“ah l’amore rovina tutti prima o poi/sullo sterco nascono i fiori e sulle rocce morirai/il mondo è così pieno di guai”).
Su”Omino luci blu”ritorna anche la batteria sullo sfondo(come era successo su”per avere il tuo cuore”),ed è un brano lievemente più malinconico in cui ritorna un sentimento tipicamente blues,ma riletto sempre con disincanto(“la mia musa se n’è andata via/e non ritorna più(…)/ormai ha perso la retta via/omino luci blu,me l’hai portata via tu/ma cos’avrai in più di me/sarà la macchina luccicante?”).
Decisamente rockeggiante è”Vivere per comprendersi”che già racchiude nel titolo tutta la personale filosofia e poetica del nostro Cortex;uno sguardo personale sulle incomprensioni quotidiane della vita a due (“bisogna viversi per comprendersi/stare un po’ male per capire/come i bambini facciamo i giochini/ma siamo grandi e ignoranti”)che scivola via con la sua melodia semplice e accattivante.
Molto bella anche”Ho di meglio da fare”,con la bella chitarra sempre in evidenza,un ottimo finale che chiude il disco con una melodia accattivante e un testo tra disillusione e semplice poesia(“ma sono un romantico lasciami sbagliare/un raggio di sole mi fa emozionare/e se non c’è più niente da fare/se tento il mio cuore di far bruciare”).
10 piccole perle d’autore per Cortex,che canta le sue storie sempre col sorriso sulle labbra ed il cuore leggero,sempre”fanciullo”come direbbe qualcuno,seppur con maturità:anche quando viene affrontato il dramma del non facile presente o le difficoltà delle relazioni.
Ed è una piacevolissima scoperta sapere che esiste gente come lui,dall’ottima penna e dall’umore solare,cosa che non sempre capita in ambito”cantautorale”:e pare di vederlo,sopra il palco di un concerto,con la sua allegra ironia e la fedelissima chitarra,ad intonare le sue prossime,nuove storie….grande Cortex,continua così!