I Verganti sono Adolfo Pacchioni (composizioni, chitarre e cori), Paolo Bellardi (basso) e Savino De Palo (voce solista), Gianni Vazzana (tastiere e cori), Gigi Morello (batteria e arrangiamenti ritmici), Giulia Cardia (voce solista e cori) e propongono un progetto musicale assolutamente “colto” in una realtà contemporanea piatta e superficiale. In questo caso Atlas è una sorta di percorso verso la consapevolezza, facendo riferimento a dimensioni ancestrali.
L’arrivo è la prima traccia, già stracolma di idee, non solo dal punto di vista musicale (si va dal prog-rock anni 70 al reading con una voce narrante di tutto rilievo).
La creazione è un brano davvero maestoso e le durate sono sempre molto “importanti”, se la traccia precedente era di ben nove minuti e mezzo, qui si superano abbondantemente i cinque minuti e mezzo.
Con Eva non possono chiaramente mancare i riferimenti biblici e le sonorità fondono elettronica vintage a strumentazione acustica, come un pianoforte brillantissimo, pulito e potente. Le ritmiche prog danno grande movimento a tutta la composizione.
Diverso mette in luce le potenzialità vocali della voce principale che non manca di fondersi insieme a dei cori celestiali ben armonizzati.
La rivolta già dal titolo fa presagire i contenuti del brani, sia dal punto di vista musicale che testuale.
Virtuosismi ritmi e armonici, il tutto condito con grande energia.
Il distacco ci regala atmosfere pià rilassate rispetto alla traccia precedente, ma non manca una ritmica possente per quanto cadenzata. La vera potenza di questo brano è la flebile voce femminile che duetta con quella maschile, calda ed energica.
Con l’imbarco si va sull’ambient, ma non solo, con atmosfere sempre più soprannaturali ed ascetiche.
Il concept album avanza, esplorando ogni fase di tutto il progetto concettuale, dopo l’imbarco, chiaramente non può mancare la Traversata, che è il titolo della traccia.
E verso la fine del disco abbiamo…l’Inizio che presenta chitarre minimali, ma spettacolari nella loro essenzialità. Una delle canzoni più brevi dell’album e con una struttura probabilmente più “pop” rispetto alle altre tracce.
Bellissima chiusa quella de Il tempo con tanto di ritmica quasi “metronomica” che si fonde a un rhode di grande atmosfera. Traccia di media lunghezza e di possente effetto sull’ascoltatore.
Prendete questo disco come una meditazione, un viaggio dentro voi stessi, nel tempo e nello spazio.
Credits Atlas:
- Voce narrante in “L’Arrivo”: Gianni Gaude (O.D.S. Torino)
- Flauto in “Diverso”: Spartaco Nagliero (pluri-musicista e fondatore dei Fantom’s, storico gruppo di beat psichedelico)
- Il mastering negli studi Swift di Londra.
- Testi e musica: Adolfo Pacchioni
- Ingegnere del suono: Fabrizio Argiolas, rinomato professionista che ha lavorato per molti artisti, quali Pooh nel pop e Syndone nel rock progressivo.
- Le voci sono state registrate alla Mini Rec di Torino
- La batteria è stata registrata alla scuola di musica GM Drum School di Gigi Morello, batterista dei Verganti.
- Il mix finale è stato fatto alla Punto Rec di Torino, uno dei più attrezzati studi in Europa.
- Arrangiamenti ritmici: Gigi Morello.
- Arrangiamenti piano ed Hammond: Paolo Gambino (tastierista decennale di Eugenio Finardi)