Di Enrico Grossi
Una delle tante notti trascorse davanti allo schermo della stazione orbitante
per lui era la solita routine. Lian, non si divertiva a quell’incarico. Tra
l’archiviazione dei dati storici e la scansione dello spazio attorno a lui trovava
il tutto tedioso. Nella pausa mentre il resto del personale era al pub della
stazione tra giochi musica e parlare di vacanze. Lian Raslik tenente cadetto
interforze da pilota da caccia planetari, trascorreva il suo tempo in Biblioteca
pescava dagli archivi della rete romanzi e libri d’ogni tipo sulla storia della
terra. Loro erano lontani la data del Calendario Gregoriano era quella del
3457. Lui sulla terra c’era stato pochissimo. Per lui di genitori terrestri nato
su un satellite artificiale di Saturno e in viaggio verso Proxima, della terra
aveva solo un’idea da quello che leggeva nella biblioteca virtuale collegato
con l’archivio storico dell’accademia.
Si era creata una profonda spaccatura tra i nativi residenti sulla terra e gli
altri come lui .Nato sulle stazioni spaziali internazionali prima orbitanti, poi
vere e proprie colonie artificiali dove la gravità era stata riprodotta uguale a
quella terrestre, dove la biologia e vegetazione erano simili , grazie anche
alla clonazione biologica. Dal 3420 parte delle stazioni orbitanti si erano
ribellate alla confederazione terrestre a largo di Saturno, gli abitanti non si
sentivano più terrestri o legati al sistema solare, anzi quest’alleanza extra si
era appostata su di un grosso pianeta oltre Plutone a metà via per Proxima,
pianeta scoperto verso nel 2145 dalle prime esplorazioni oltre sistema, il
pianeta denominato SHARE 70. Diventato un avamposto inespugnabile . La
coalizione ribelle ,aveva impantanato la forza terrestre sul terreno di questo
pianeta, assediato dall’alto , al suolo era tutta un trincea dove si svolgeva un
estenuante guerra di posizione. Lian tra un e-book e un file multi mediale,
nella sua vita d’ufficio seguiva la cronaca di quella guerra .Il suo entusiasmo
di cadetto ribolliva nell’inattività. L’addestramento sui piccoli caccia gli
avevano dato i rudimenti di combattimento da commando portandogli una
gran voglia di essere a SHARE 70 nel grosso dell’azione. Non lo
dissuadevano neppure le liste delle bare di morti prodotte da quello scenario.
Fin che ricevette una convocazione dal Generale Alen Torner che era stato
suo capo istruttore al corso all’accademia.
La superficie del pianeta era di un colore verdastro, interrotta da radure di
una sabbia mista a polvere di colore argenteo che col vento alzava grandi
nuvole di polvere . In questi deserti si vedevano nette macchie di vegetazione
anche molto ampie, poi gli oceani, formati da una sostanza liquida e oleosa
allo stesso tempo imbevibile forse una volta era stata acqua molto simile a
quella della terra. Il pianeta aveva due blocchi irregolari ;quelli liquidi e
oleosi e il così detto suolo stabile che erano i due terzi, su questo c’era il
fronte dei ribelli ; le zone sotto il loro controllo e la Città che si chiamava
Birnka un intrico di case e cunicoli e rifugi . Centro bombardato di continuo
dall’aviazione e dai canoni laser a lunga gittata. Mille volte sul punto di
soccombere, come un fenice , si rigenerava. Il cuore della metropoli era
circondato e protetto da uno lo stuolo di trincee, dove il combattimento era
ridotto ad un a corpo a corpo, e gli sparvieri terrestri non riuscivano ad
entrare, se non bruciando tutto, ma senza alcun risultato, in quelle sacche
s’erano impantanati……
La sede del Comando della base di forma semisferica, contornata da molte
altre case matte a guscio di tartaruga, la navetta che portava il plotone di Lian
giunse sul piccolo spiazzo davanti all’entrata. Il Portello si aprì lateralmente.
Il gruppo dei convocati era sull’attenti sul ponte di comando
dell’incrociatore, di fronte a loro il generale Torner.
“Salve signori, tra voi ci sono i migliori, piloti da caccia bassa di tutta
l’interforze. Sapete dalla stampa che è impantanata su Share 70. Le nostre
forze non possono manovrare, e perciò l’impegno si allunga, nonostante
abbiamo ottenuto diversi successi e la guerra potrebbe volgersi a nostro
favore, ma c’è una situazione di stallo che solo un gruppo ristretto d’elite può
risolvere. Spero che tra di voi ci sia coscienza di questo.
“Siamo a disposizione signore “ una voce maschile arrivo da infondo il
plotone.”Coscienti e presenti sig. generale !”
Certo al più presto le nostre fanterie lanceranno su Share 70 un attacco
decisivo ai cosi detti vespai, ma uno che non si riesce a disinnescare e blocca
tutto l’ingresso nella zona con codice B, che ci porterebbe dritti verso il
caposaldo ribelle. Voi dovete risolvere questa vertenza! Perciò ci vediamo
nelle prossime ore nella sala riunioni. Sarete accompagnati ai vostri alloggi.
Il cilindro della monorotaia si fermò all’entrata del reparto alloggio. La porta
scorrevole rotonda s’apri con un piccolo ronzio.
“Siamo arrivati “ tenente Lian disse il sergente Erica Laiber,fu la prima a
parlare , alzando il proprio equipaggiamento e il fucile laser “La riunione per
la missione è nella sala comando il capitano Leo Gossian ci attende, sento
aria pesante.Già sul rapporto c’è massima importanza e riservatezza.
Dovremmo essere noi a risolvere definitivamente questa vertenza che
darebbe la fine alla guerra. Responsabilità non da poco.”
“Il Problema sarà tornare a raccontarlo “ disse un’altra voce che si avviava
verso il trasporto interno, Lian si giro era un ragazzo dalla pelle olivastra e gli
occhi a mandorla
“Ti sento pessimista caporale Alex Silvas…..”Lian lesse sul cartellino “ la
sfiducia in questi casi è deleteria”
“Lo sono di natura, è il mio carattere…..”
Il giorno dopo tutto il gruppo , era convocato per il primo briefing , sulla
terrazza della casa matta più alta, la terrazza era coperta , davanti a loro un
tavolo e attorno a questo tavolo il capitano Leo Gossian e il suo stato
maggiore
“Prego signori “ disse cordialmente il generale “avvicinatevi pure al tavolo.
Da quel momento iniziarono ad essere proiettate immagini olografiche in
sezione di tutto il fronte.Signori l’offensiva che dovrà essere quella decisiva e
che metterà fine a tutti questi morti e questione di giorni, quello che avete
davanti e lo schema di rete della difesa avversaria, il vostro compito mentre
la battaglia entrerà nel vivo sarà di introdurvi nella rete, e individuare le fonti
di questi, nuovi gas che i nostri avversari possiedono e disinnescarne
l’origine.” Il generale fece una pausa , con lo sguardo fissò tutti.
“La prima volta è che sento parlare di gas ….”interruppe Lian “ armi ormai
secolari. Anche molto difficili da costruire”
“Certamente, ma questi gas costringono,”riprese il generale” i nostri ad
indossare tute che non favoriscono il combattimento,Loro se ne stanno nei
bunker e limitano gli attacchi esterni al minimo. “
“Sono stati analizzati dei campioni?”
“Si sono tutte sostanze chimiche dei Cianuri come Il solfuro di dicloroetile, o
gas mostarda” l’yprite appunto” ebbe effetti devastanti, nelle guerre del
passato, di qualche secolo fa, perché provocava e provoca: irritazione e cecità
e, ad alta concentrazione, anche la morte sostanze che ormai non si usano più
sulla terra, non si trovano più in natura, non abbiamo più neppure ,quelle
sostanze che potrebbero raggiungere la sintesi chimica sia artificiale , che
naturale, che potrebbero avere se iniettati effetti di antidoto, i nostri avversari
si limitano a liberare queste sostanze gassose, e in una situazione statica
come questa sono favoriti, la nostra situazione e di stallo ,le perdite sono
ingenti! Non sappiamo ancora bene come sia il processo di produzione di
queste sostanza da parte loro, certo con il fatto che questo pianeta ha un
atmosfera respirabile,come la terra, l’uso di queste sostanze è favorito anche
dal fatto che si tratta di un combattimento come detto statico e lento.
Tornando all’azione ; basta un commando che entri nella loro raffineria e ne
neutralizzi le produzione.”
“Come potremo a proteggerci da queste sostanze se ci aggrediranno
rilasciandole nei cunicoli che attraverseremo, non possiamo portare tute
pesanti, neppure campi di forza temporanei “ chiese ancora Lian
“Sono state studiate speciali tute a pelle leggere, inutile che un buco avrebbe
conseguenze gravi. In caso di buco alla tuta sarete forniti di queste pistole a
siringa che vi salveranno la vita, ma l’antidoto ha solo la durata di sei ore
perciò dovete fare in fretta a tornare ai nostri centri medici.”
“Ritornando a noi “ riprese Gossian “ Il punto dove è stata individuata la
produzione e questo.” L’immagine proiettò un bunker semisferico, con la
basi sporgenti come un gigantesco elmetto nero e sulle squadrature laterali
altre piccole semi sfere che erano torrette da combattimento.
“Sarete portati da alianti solari sul posto, che verranno auto distrutti, la prima
cosa è sopraffare le sentinelle, entrare nel nucleo e invertire il softwere dei
contenitori, poi avete un ora di tempo per uscire, le navette voleranno a
prendervi, . Grazie ai nostri ricognitori siamo riusciti ad individuare i
passaggi dell’aria delle intercapedini,abbracciano a semicerchio tutto il
vespaio, basta un piccolo fulminatore cannoncino laser d’ultima generazione
modificato per l’evenienza, per forare le piastre di protezione dell’ ingresso,
entrare sarà facile, la zona è sorvegliata da un picchetto di guardie, che
dovrete sopraffare, poi entrare nella raffineria invertire il softwere, da allora
avete solo tre quarti d’ora per lasciare il vespaio, in caso d’uscita anticipata
basta che lo comunichiate sulle nostre frequenze, l’impulso collegato ai
computer entrerà a contatto con l’inversione, l’esplosione che ne verrà, avrà
due effetti positivi aprirà una breccia nello schieramento nemico, poi
l’attacco per la breccia avrà inizio senza che loro usino questi gas per
respingerci. Tutto chiaro? osservazioni da fare.?”
“Possibilità di riuscita della missione “chiese Lian
“Non abbiamo calcoli attendibili …….Tenente Raslik ma sono un dettaglio
trascurabile.” rispose con aria sicura.
Da lì alla missione nel così detto vespaio sarebbe trascorso due giorni. Lian
nelle pause delle simulazioni, tracorse il tempo a studiarsi gli archivi della
guerra. Passò al setaccio ore d’immagini di combattimenti reportage , articoli
di riviste militari e altro ancora lo faceva sempre quando si doveva preparare
ad una esercitazione . Sulla guerra di posizione di SHARE 70 di materiale ce
era in quantità passando quelle immagini , di combattimento di fumi e di
distruzione, tutto gli sembrava tremendamente uguale e fosse legato da un
file unico che non riusciva a decifrare, il paesaggio di quei campi di battaglia
, sembravano più che un guerra tecnologica, un guerra di trincea di posizione
,ne aveva studiato nei vecchi libri cartacei archiviati in accademia.
Lo schieramento per piazzarsi nell’attesa dell’attacco finale c’impiegò diversi
gironi, per ingannare le ricognizioni avversarie, il tutto stato mimetizzato alla
perfezione, le basi di lancio delle batterie laser, era coperto da falsi terrapieni,
mentre la fanteria era chiusa nelle case matte. Tutte le batterie di carri laser
anch’esse erano me nascoste tra le asperità del terreno. Il Piano era di
abbattere su Share 70 un grosso fuoco di copertura, mentre il commando di
Lian compiva la sua Missione, poi disinnescata la centrale dei gas, la fanteria,
senza ingombranti equipaggiamenti, era in grado di catapultarsi sulle
postazioni avversarie, numericamente di molto inferiori, anche come
armamento e farla definitivamente finita con la capitale Brinka ora mai senza
difese. All’alba di un giorno di tempesta, mentre i raggi arancio del sole,
davano inizio il giorno, negli anfratti, del terreno le botole automatiche si
spostarono, e cannoni con bombe laser illuminanti, uscirono dalle feritoie e
loro raggi solcavano il cielo con proiettili mortali, la barriere di Brinka si
alzarono per impedire il passaggio di quegli ordigni. In un primo tempo
sembrarono reggere come in altre occasioni, poi qualche proiettile ruppe la
membrana invisibile e in lontananza si vedevano fumi salire dalla città
assediata. Nel frattempo i piccoli alianti mossi da ali particelle solari,
silenziosi del commando di Lian si dirigevano verso il luogo della loro
missione. Sopra le loro teste, il passaggio dei laser traccianti. Come insetti,
gli alianti si posarono, dolcemente sulla torretta. Il commando era formato,
oltre a Lian dal caporale Silas dal sergente Erika Laiber, e da altri sei effettivi
assaltatori di batteria. Dopo aver trovato con i rilevatori satellitari il corridoio
e le intercapedini, sopraffare le prime sentinelle fu facile, arrivarono
all’entrata che cercavano, il rilevatore che Lian aveva al polso dava presenza
del nemico. Alcune cariche, furono sistemate sull’apertura, ad un comando
esplosero e la porta saltò andando in mille frantumi, di colpo dalla feritoia,
uscirono una sequela di colpi di laser, alcuni soldati del commando furono
colpiti di cui un paio mortalmente. Lian ordino al Sergente Laiber di usare il
bazuka a spalla. Il Sergente imbracciò l’arma , si piazzò e sparò, il raggio –
multiplo usci dalla canna, con una scia, infilò, dalla feritoia usci solo del
Silenzio, niente urli ,e rumori di nessun tipo , ma solo silenzio.
“Sergente Laiber, “ordinò Lian “ con il caporale Silvas andremo a
manomettere il softweare voi resterete qua a coprire il nostro ritorno, la
consegna e di 50 minuti, se non torneremo in tempo utile, fate saltare tutto, e
salite sulle navette di recupero, tornate nelle nostre linee….la responsabilità
è tua soldato Danko Caraven”
Lo spettacolo che si presentò a Lian e agli altri due era orribile , pezzi
mutilati di cadaveri sul corridoio , bruciati dal laser, arrivarono veloci alla
porta portava alla raffineria , il sergente Laiber collegò l’interfaccia alla
consolle d’apertura e la porta si spalancò scorrendo senza troppo tempo
d’attesa, i tre entrarono , c’era silenzio , i rumori della battaglia esterna erano
lontanissimi e neppure si udivano, di colpo attorno a loro un’infinità di luci
bianco latte , si accesero illuminando a giorno l’interno , l’edifico dove erano
loro era solo all’ultimo piano, il tutto era un’arena circolare, con corridoi
ripiani contro parete alti due metri ,con un passaggio umano e su questi
ripiani erano sistemanti un migliaio di fusti cilindrici , al centro di questo
pertugio un ascensore – robot che sistemava i fusti e li raccoglieva salendo e
scendendo verso il basso. Sul ripiano dove erano loro due erano le entrate
servite da questi corridoi. Da una di queste, i fusti entravano, dall’altra
uscivano.
“Presto muoviamoci , verso l’entrata, e pronta per l’inversione”
“Tutto pronto, mi collego immediatamente.”
“Il Tempo dell’operazione”
“20 Minuti circa per calcolare i dati e ricaricarli.”
Il percorso fu breve, Lian noto che vicino all’entrata del corridoio c’era anche
un’altra porta con accanto all’interfaccia hard weare dove inserite la spina di
collegamento Arrivarono alla porta, il Sergente Laiber si avvicinò al quadro,
tolse il pannello di protezione. Collegò l’interfaccia.
“Caporale Silvas meglio stare sul sicuro. Spara a questa porta, non voglio
sorprese spiacevoli” Lin indicò il bersaglio
“Subito agli ordini” Il Laser colpì la porta una serie di luci sul bordo
iniziarono a correre come impazzite, la porta andò in briciole, i fumi si
diradarono, davanti un panorama esterno giorno , che non era Brinka, fecero
qualche passo, attorno a loro rocce e sassi , brulle con qualche piccolo ciuffo,
fecero qualche passo avanti salirono sul piccolo montagnolo , e a loro si
presentò un panorama tutto diverso, sole alto nel cielo, filo spinato , e pezzi
di ferro ovunque, un silenzio tombale, poi un rumore , Lian senti che
qualcosa lo aveva colpito!
“Da dove veniva il colpo caporale Silvas ?”
“Da oltre quella montagnola “rispose “ ma questa non sembra la zona di
Brinka….non vedo traccianti nel cielo”
“Neppure io caporale,” Lian si guardò la spalla sanguinava il proiettile lo
aveva colpito di striscio….ma che non era un raggio era un proiettile
metallico di colore argento con la punta sottile acuminata
“Caporale presto l’iniezione” alzo la voce sentiva il dolore arrivare,Silvas
estrasse la pistola siringa e la infilò nel braccio di Lian e premette , Lian senti
un brivido , poi tutto normale ,il sangue dalla spalla continuava ad uscire…..
“Presto un tampone emostatico”
Silvas estrasse dalla tasca un tampone, lo mise sulla ferita in quel momento
dall’alto della buca apparvero due uomini, erano vestiti in modo strano, con
divise grigie non erano tute ne armati come i difensori di Brinka , urlavano in
una lingua che , Lian non capiva il primo estrasse da un borsa a tracolla uno
strano oggetto cilindrico lungo , lo lanciò verso di loro , sia Lian che Silvas
azionarono i dispositivi protettivi , la bomba esplose le schegge passarono a
lato , stupiti questi puntarono i loro fucili , allungati da pugnali lunghi sulla
canna e sparano , questa volta i proiettili furono deviati dalla barriera del
campo protettivo azionato da loro, poi Lian sparò, con li laser colpi un dei
due riducendolo in polvere , l’altro impaurito fuggì ……. In quel Momento
arrivò il richiamo del sergente Laiber tutto era pronto per il rientro.
Dal centro medico Lian pensò molto a quella scena, in quel posto oltre quella
porta , ne lui ne Silvas ne avevano parlato nel rapporto al comando, il rientro
fu veloce, dalle navette Lian e gli altri di quel commando guardarono il
vespaio esplodere ,l’attacco intensificarsi, nella battaglia si catapultarono
uomini e mezzi, la nebbia di quelle sostanza si era diradata , l’orizzonte ore
era limpido come mai fino a quel momento . Brinka finì sotto quintali di
fuoco laser e bombe a grappolo di cristalli nucleari, la pratica SHARE 70
poteva dirsi conclusa, il pianeta riconquistato, l’anomalia a largo di Plutone
sanata …………….Lian pensò ancora a tutto , alla sua promozione e al suo
viaggio premio sulla terra ,al proprio futuro,lasciandosi allo spalle lo sguardo
dei quel mondo esterno, che ormai per lui era passato.
Il Colonnello dell’esercito Italiano Lando Cappelli , era da tre anni sul fronte
dell’Isonzo la guerra a metà del 1918 stava volgendo a favore dell’Intesa.
Però un caso del Genere non gli era mai capitato, aveva sentito dire di
allucinazioni ma il racconto del fante Giulio Acciardi sulla morte dell’altro
fante Carlo Marelli gli sembrava uscito da un racconto di HC Wells
Il Colonnello guardò ancora il fante seduto di fronte a lui nell’ufficio della
fortezza distaccamento di fanteria di Vicenza.
“Ho sentito il tuo discorso Acciardi , ho visto il tuo stato di servizio e buono,
ma vedo che leggi molto anche in trincea ……anche qualche libro di quel
nuovo genere di letteratura fantascientifica cosi dicono……questi libri
arrivano alla truppa da nostri alleati inglesi e americani”
“Non è contro il regolamento da civile facevo il bibliotecario a Monza
conosco inglese e francese e vorrei tornare a fare questo lavoro , da vivo, sig.
Colonnello”.
“La posizione, descritta nel tuo rapporto è poi stata riconquistata quello era
una dolina usata come deposito di gas tedesco , c’erano documenti scritti di
formule di sintesi e qualche contenitore ……..soldati nulla tanto meno
palombari con fucili che sparano raggi mortali”
“Io li ho visti poi la fine di Marelli, ne ho viste molte di morti ma questa …”
“Si la fine di Marelli e terribile…..però voglio che tu mi firmi questa
dichiarazione….inventati qualcosa altro non posso presentare un racconto di
questo tipo…..non cerarmi rogne avrai una licenza, e non ne parliamo più e
archiviamo il caso.” L’alto ufficiale abbozzò un sorriso .
“Va bene sig. Colonnello come volete.”
Il soldato si mise sull’attenti salutò con il saluto d’ordinanza, dopo aver
firmato , portandosi via il foglio di Licenza.
Il colonnello Cappelli mise tutto nella cartellina poi usci dall’ufficio aveva
bisogno di bere qualcosa si diresse verso il Circolo Ufficiali. C’era poca
gente a quell’ora si avvicinò al tavolo del bar. Posando la cartellina sul
banco.
“Buon giorno colonnello “disse il barista “vuole qualcosa”
“Un gin grazie, con un poco di ghiaccio e menta.”
“Subito sig. colonnello.”
Il barista non fece a tempo ad avvicinare la bottiglia al bicchiere che un
brusio squassò la caserma.Un sergente di Cavalleria entro nel Circolo
“E finita l’Austria ha firmato l’armistizio ,così la Germania a Parigi il
fonogramma è arrivato ora , l’intesa ha vinto la Guerra, comincia un Mondo
di pace.”Il colonnello Cappelli sorseggiò il suo Gin. Aveva già lunghi anni di
servizio, guardo la cartellina con il rapporto, si avviò verso l’uscita
portandosi con se il giornale che prima di uscire, comprato alla rivendita del
Circolo lasciando qualche centesimo di mancia.
Titolo del racconto: Il Vespaio
Suzzara Marzo 2008-03-24
Grossi Enrico
Nato a Luzzara (RE)13/04/1959
Diplomato in Agraria
Dichiarazioni di Identicità:
Dichiaro di essere l’autore del racconto sopra scritta.