TOMMASO DI GIULIO “Per fortuna dormo poco” (2013)
Tommaso Di Giulio è un interessante cantautore romano con alle spalle anni di gavetta e di “spalla” ad artisti famosi.
“Per fortuna dormo poco” è il suo secondo album,che è uscito un pò di tempo fa:solo oggi lo recupero,e sono contento di farvelo scoprire,perchè il cd merita.
Fin dalla prima traccia (“Domenica:natale”),lo stile di Tommaso rimane impresso:liriche personali,belle melodie,il tutto all’insegna di un mood solare,sottilmente introspettivo,con un pizzico di poesia naif.
Si prosegue con “Le mie scuse più sincere”,un brano dal sapore retrò,ma sempre molto accattivante;è una canzone d’amore insolita (“mentre vado a fondo penso a te” recita il ritornello),ma gustosa,con una lieve ironia sullo sfondo.
L’amore è protagonista anche di “Farò colpo”,un elegante tassello pop rock “alternativo” adornato da chitarre chiaroscure;il mood però rimane estremamente orecchiabile,ma mai banale.
Su “In confidenza” i rapporti personali vengono trattati con un sorriso sulle labbra (“il tuo animale preferito è il fenicottero/avrei dovuto capirlo che eri un tipo complesso/distruggi i tuoi amanti serena e tranquilla/mi riduci in fin di vita,non hai tabù”),ma al tempo stesso con poetica capacità descrittiva;il sound sullo sfondo è essenziale ed acustico,dal riuscito sapore folk/country.
L’amore è uno degli argomenti preferiti di Tommaso,eppure viene descritto e narrato ogni volta in maniera diversa:è il caso della ballata “Lievito”,un morbido segmento adornato da una bella slide guitar e da una tromba ariosa;la title-track è una botta di vita che arriva subito dopo,un invito a schivare le banalità di questi nostri tempi moderni….ed il sound è attualissimo,all’insegna di un pop rock raffinato (che ricorda il Battisti tardo anni ’70),solcato da lievi battiti elettronici mai troppo invasivi.
E si continua così tra momenti riflessivi (la delicata “Trasparente”,la più movimentata” Gli equilibristi”,in cui si indaga nuovamente sull’amore,con verve inedita) ed altri più articolati (la melodica “Digiuno”,dal sound leggermente british-in cui si punta nuovamente il dito sulla mediocrità dell’attualità,in questo caso vista attraverso un complesso rapporto d’amore/odio con la propria città e la propria vita),passando per l’ironia tagliente (il rock & roll di “Voglio un monitor”,dal ritornello irresistibile;anche qui la critica verso la nostra società è evidente-l’abuso di internet è una delle argomentazioni,ma anche la riscoperta dei valori veri,essenziali-e contiene un passo davvero irresistibile:”mi chiami stupido o peggio superficiale/perchè sotto la doccia canto solo trallallà (…) e poi ti viene la nausea quando mi vedi ballare nudo con i Creedence Clearwater nelle orecchie”).
Anche “Per farti un dispetto” è un brano a cui è difficile resistere,che coniuga sonorità al passo coi tempi e ricordi rock anni ’70:anche l’ironia torna,così come nella finale “Le canzoni allegre” (“Da quando non ci sei tu/non è più divertente andare in overdose di serie tv”).
Un disco estremamente godibile e scorrevole,che dimostra come si possa fare della canzone d’autore senza essere troppo seriosi o ombrosi:ed è questo uno dei segreti di Tommaso Di Giulio,quello di giocare con sè stessi e fare persino dell’autoironia quando serve,ma con garbo ed intelligenza;il tutto condito da arrangiamenti interessanti e freschi. Bravo!